Le primarie sono terminate ma non si è spento il fuoco di comunicati e dichiarazioni che è divampato fin dal giorno prima delle votazioni. Una data, quella della primarie, nota dal 4 aprile, che ha visto il termine per la presentazione delle due candidature in martedì 18. Un iter dunque che al netto dei rallentamenti, delle polemiche e dei colpi di scena di cui abbiamo già dato conto, ha avuto negli ultimi giorni una direzione piuttosto netta. Una linea “di fuoco”, di polemiche roventi, che sembra ben lontana dall’affievolirsi. Ma ci sono anche reazioni positive.
“Un grande risultato”. Saluta con soddisfazione la vittoria di Emanuele Di Silvio il deputato PD Emiliano Minnucci. “Un grande risultato che testimonia come anche a Guidonia sia grande la voglia di cambiamento e di buona politica. Sono convinto che Di Silvio guiderà con grande responsabilità e coinvolgimento tutto il centro sinistra della cittadina con l’obiettivo di affrontare la campagna elettorale con compattezza e grande spirito di unità. Dobbiamo dimostrare di essere una forza di governo, seria e attendibile, capace di concretizzare quell’impegno encomiabile profuso in questi ultimi anni e, in modo particolare, in questi ultimi mesi”.
L’attacco di De Vincenzi. Consultazioni che Domenico De Vincenzi – consigliere del Pd uscente, candidato sindaco nel 2014 sconfitto al ballottaggio – ha definito “clandestine, decise di notte e 2 giorni prima, senza dare comunicazione ai 4000 elettori iscritti nelle albo degli elettori e contro ogni norma prevista dal regolamento”. Anche De Vincenzi, come Guglielmo, se la prende con il segretario provinciale Rocco Maugliani, il quale “non ha fermato questa cosa, nonostante ben due parlamentari e un consigliere regionale lo abbiano chiesto pubblicamente.Per questo si sono dimessi oltre ai 6 già andati via altri 10 dirigenti dall’Unione comunale del Pd, unione che non esiste più e per questo chiediamo il commissariamento del partito”. Un verdetto, quello delle primarie, che De Vincenzi non accetta. “Le primarie fatte dal solo Di Silvio , con Il sostegno di Andrea Ferro, del segretario provinciale e di 3 ex consiglieri comunali hanno dimostrato che sono minoranza nel Pd di Guidonia in quanto su 4000 aventi diritto ben 2600 accogliendo l’appello di Simone Guglielmo non hanno partecipato”. Un problema di linea politica, secondo l’ex consigliere. “A differenza del 2014 dove ben 8 liste mi hanno sostenuto oggi il Pd è completamente isolato. Avevamo chiesto di trovare una soluzione che rimettesse in gioco il nostro partito e allargasse il fronte delle alleanze, soprattutto dopo gli arresti a Guidonia e la scoperta da parte della magistratura del sistema che dal 2013 soffocava la città è la sua economia. Un accordo di salute pubblica fra tutti quelli che si sono opposti a Rubeis e Di Palma e che ne hanno determinato la caduta con lo scioglimento del consiglio comunale.A questo nostro appello si sono dimostrati sordi e arroganti. Di Silvio è oggi il candidato sindaco di una minoranza del Pd che non ha alcuna condizione per vincere”. I bersagli di De Vincenzi sono “il segretario comunale del pd è quello provinciale con il loro comportamento hanno distrutto scientificamente tutto ciò che di buono si era fatto contro il governo di centrodestra solo per difendere la propria componente”, ma non solo. “Dopo i gravi fatti avvenuti il pd di guidonia non ha fatto neanche un manifesto pubblico per attaccare chi ha responsabilità chiare sulle vicende giudiziarie. Tutto ciò avviene non solo a Guidonia ,ma a fonte nuova,a Cerveteri,a marcellina,a Palombara dove si abbattono politicamente attraverso il segretario provinciale, tutti gli uomini contrari alla componente di Andrea Ferro. Se i nostri parlamentari locali invece di occuparsi di raccogliere preferenze in vista delle prossime elezioni politiche si dedicassero ai problemi del territorio non ci troveremmo in questa condizione. Ancora stiamo aspettando una interrogazione parlamentare di Ferro dopo gli arresti della scorsa settimana. Per cambiare un quadro desolante è squallido chiediamo al segretario regionale di intervenire per ristabilire a guidonia il rispetto delle regole democratiche”.
Le primarie del 30 aprile secondo Rocco Cisano. È il capolista a sostegno di Michele Emiliano nel nostro collegio. E si dice “fortemente preoccupato per la regolarità con cui si svolgeranno il 30 Aprile le primarie del PD a Guidonia per l’elezione del segretario nazionale”. Sono le parole dell’ex consigliere comunale Rocco Cisano a commentare ancora le primarie del 23 aprile. “La grave vicenda che si è consumata per le primarie per la scelta del candidato a sindaco svolte in modo scorretto e addirittura indette due giorni prima e di notte non lascia presagire nulla di buono. Chiedo al segretario regionale di intervenire immediatamente nell’interesse del PD e dei suoi elettori. Con Emiliano vogliamo cambiare proprio questo modo di gestire il PD che ci ha portato in Provincia di Roma a pesanti sconfitte nelle ultime amministrative. Una gestione personale tutta legata a interessi politici di parte dove il confronto,il rispetto delle regole democratiche, la trasparenza non sono più valori perseguiti in nome di una collettività”.
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