Guidonia/Gli Scout del Clan Pegaso raccontano le bellezze nascoste della città

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È facile evidenziare gli aspetti negativi e screditare ciò che ci circonda senza mai apprezzarne le qualità. E Guidonia, la nostra città spesso bersaglio di critiche, potrebbe far parlare di sé anche per gli innumerevoli beni culturali che presenta. Sì, perché a Guidonia ci sono molti siti di interesse archeologico, che conoscono in ben pochi.

Il clan Pegaso del gruppo scout Guidonia 1 ha deciso di focalizzare la propria attenzione sulla questione, con l’intento di valorizzare il proprio territorio, ed ha scoperto luoghi di cui ignorava completamente l’esistenza, malgrado fossero davvero molto vicini.

I primi punti di interesse sono stati i campi che costeggiano la via Selciatella, zona conosciuta principalmente per la vicinanza alla discarica e per l’ingente quantitativo di rifiuti presenti.  Ma la strada è invece un’area ricca di storia in quanto prediletta da molti senatori e patrizi in epoca romana: si possono trovare, infatti, resti di antiche domus, una piccola necropoli, gioielli vari e la parte superiore di una fornace. Questi sono solo alcuni esempi dei reperti che il parco dell’Inviolata offre, dal momento che molti altri sono ancora da scoprire, ma non sono disponibili i fondi necessari per gli scavi. Proprio per questo motivo anche le poche risorse attualmente accessibili verranno a breve ricoperte da uno strato di terra fintanto che non sarà possibile procedere con i lavori, con il rischio che il caso verrà dimenticato nel tempo.

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Altri due siti si trovano in zona Marco Simone, sconosciuti ai più visto che fanno parte di due terreni privati. Lungo Via di Spagna è nascosto un Pantheon sotterraneo, una bellezza rarissima, quasi surreale. Fuori è una normale collinetta verde, ma osservando meticolosamente sembra di trovarsi sul set di “Alice nel paese delle meraviglie“: ai piedi di un albero si intravede un’apertura alla quale fa seguito un corridoio difficilmente percorribile, tanto da dare all’intera struttura l’appellativo di “Monte dell’incastro”. Alla fine il varco presenta una stanza circolare con due aperture che affacciano verso l’esterno, una al centro della cupola e l’altra al confine tra la copertura sferica e le pareti. Le condizioni del bene sono tutt’altro che rassicuranti; si possono riconoscere i detriti di una parete crollata, i resti delle lastre dell’altare e parte dei mosaici che ricoprono i due absidi. Le parole non sono sufficienti ad esprimere lo stupore derivante sia dalla bellezza e dall’unicità del patrimonio che dal suo notevole stato di degrado. Purtroppo, anche volendo rendere pubblica la struttura, questa necessiterebbe anzitutto dei lavori per la messa in sicurezza prima di poter essere fruibile per eventuali visite guidate.

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Al confine tra Marco Simone e Santa Lucia è possibile entrare nella parte del parco dell’Inviolata che affaccia su Via Tacito. Qui si può visitare la chiesa ipogea o di San Nicola, in parte sotterrata. Il santuario era dedicato al culto del dio Mitra, per questo presenta un’ampia apertura nella volta che lascia entrare i raggi solari illuminando la sezione dove si pensa fosse ubicata la statua dedicata al dio. Le pareti sono affrescate di bianco in cui spiccano alcune stelle rosse, richiamando il cielo. La storia che si cela dietro questo bene dovrebbe far riflettere su come ci stiamo tristemente lasciando sfuggire di mano queste bellezze architettoniche senza cura: due affreschi, “L’agnello sacrificale“ e “Il Cristo benedicente“ sono stati rubati e il secondo è stato venduto ad un’asta di New York per la modica cifra di mezzo milione di dollari.

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Un approfondimento che il Clan Pegaso ha voluto rendere concreto, lasciando un segno ai concittadini: ci siamo così dedicati a “riportare alla luce” il mausoleo situato nella zona di Casacalda. Il luogo, unico nella sua struttura, era divenuto una discarica satura di sporcizia e riportarlo al suo stato originario non è stata un’impresa facile. Con pazienza e costanza abbiamo spazzato via ogni impurità, dando di nuovo luce al mausoleo e suscitando commozione nei passanti, tanto che alcuni di loro sono stati disposti a fermarsi qualche minuto per offrire il proprio contributo. La struttura, che prima passava inosservata in quanto versava in misere condizioni, adesso risalta imponente e cattura l’attenzione dello spettatore. Tale gesto, che può sembrare insipido, mostra in realtà come ognuno può fare qualcosa per migliorare la condizione del luogo in cui vive imparando a rivalutare le cose che lo circondano. Ciò ha ridato dignità alla struttura e ha sensibilizzato l’opinione pubblica, stimolando la gente a fare lo stesso.

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Chissà quante altre opere artistiche sono nascoste nei meandri di Guidonia, inesplorate. La nostra città potrebbe valorizzarle per aumentare il proprio prestigio, potrebbe metterle a disposizione del pubblico a scopo turistico, creando così nuovi posti di lavoro per coloro che ci si dedicheranno. Bisogna abbandonare l’atteggiamento di disinteresse per capire che Guidonia è ciò che noi vogliamo sia. La colpa dunque non è degli altri, ma di noi stessi che seguiamo la massa senza fermarci a riflettere.

Si ringraziano i componenti del Comitato Risanamento Ambientale per la loro disponibilità.

Clan Pegaso – Gruppo Scout Agesci Guidonia I

 

 

 

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