Rispetto per la storia, gli ideali e la funzione democratica di tutti i partiti politici italiani. “Tuttavia riteniamo che da diversi anni questi stessi partiti abbiano faticato a mantenere il contatto con i territori locali, a selezionare classi dirigenti qualificate e non litigiose e a produrre il radicale rinnovamento della politica che tanto urge. Per questo molti di noi hanno, nel tempo, deciso di allontanarsi da queste strutture in attesa che la tendenza si inverta”. Iniziano parlando della motivazione alla base della rottura le liste civiche dei Democratici, Guidonia Domani, il Biplano, Nuovo Progetto e Movimento Futuro Italia, chiamate a trovare un nuovo candidato sindaco dopo il no arrivato da Luigi Trapazzo. Sono dunque queste le ragioni alla base del no all’offerta di alleanza “alleanza politico-amministrativa rivoltaci in modo assai cortese dal PD, pur sapendo di rinunciare così ad un apporto che avrebbe reso quasi scontata la vittoria elettorale”. Resta la disponibilità e l’apertura ad alleanze intese con tutti i “guidoniani” – viene specificato chiaramente – che “anche militando nei partiti nazionali, siano convinti che il nostro progetto sia il più idoneo ad assumere il governo della nostra città in un momento così drammatico. Solo così, Guidonia Montecelio potrà avere il primo Sindaco della sua storia non condizionato e non condizionabile dalle segreterie dei partiti”. Il finale è dedicato ai ringraziamento per Luigi Trapazzo, “per il tempo che ci ha dedicato e la simpatia che ci ha rivolto”. L’avvocato era uno dei 5 “papabili” candidati sindaco del tavolo delle civiche. Ora la scelta è tra i restanti quattro. Noti i nomi di Aldo Cerroni e Roberto Gagnoni, segreti quelli dei restanti due.
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