Da Roma agli uffici del posto di Polizia di Villalba, dopo aver appreso delle tante indagini portate avanti da quegli investigatori in merito mirate alla individuazione di persone dedite alle truffe on line. Ha scelto così una ragazza romana di 30 anni per formalizzare la sua denuncia a carico di ignoti per truffa. Tutto parte da un portale web, dove la donna stava cercando di acquistare un Bimby: l’inserzionista tramite whatsapp le inviava tutti i dettagli del prodotto, con un video e i relativi prezzi dei due modelli che aveva messo in vendita. La venditrice, una donna, le inviava insieme alla foto della carta su cui doveva essere effettuato il bonifico anche una foto della sua famiglia, proponendole anche l’acquisto di un modello più recente con un piccolo sconto: l’obiettivo era rendere tutto più credibile, per convincere poi la ragazza a fare il bonifico anziché pagare in contrassegno. Una proposta allettante, che porta al bonifico di 700 euro e alla conseguente ‘sparizione’ della venditrice. Parte così l’attività investigativa – era il 31 marzo la data della denuncia della ragazza – che permetteva di identificare la persona titolare della carta su cui agiva l’iban indicato per il bonifico, e successivamente di verificare come la donna individuata, una pescarese di 26 anni, fosse in possesso di altre 6 ricaricabili Postepay, tutte utilizzate per realizzare illeciti traffici legati alle truffe on-line e tutte sequestrate su decreto dell’A.G. e oggetto di ulteriori indagini per l’identificazione di tutte le vittime truffate anche con le altre carte. L’indagine prosegue poi a Pescara, in un ufficio postale: qui gli investigatori dai supporti di video sorveglianza riuscivano ad estrapolare l’immagine della persona che aveva effettuato i prelievi da quella carta, un uomo di 36 anni di origini tedesche. La comparazione delle immagini estrapolate con quella della foto inviata alla vittima, permetteva di accertare che l’uomo raffigurato in entrambe le immagini era il medesimo, compagno dell’altra indagata. La donna ha numerosi precedenti di polizia sia per violazione della legge sugli stupefacenti che per truffe on line. Dalle indagini volte all’identificazione delle altre vittime delle truffe on line, due donne una trentenne romana, una trentottenne di Campobasso e un uomo anch’egli 38enne Triestino, sono scaturite le relative denunce nei confronti degli indagati per il reato di truffa.
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