Roma. Media World chiude un punto vendita (gli altri 6 in tutta Italia), l’USB attacca: “Ennesima mattanza occupazionale”

In Cronaca & Attualità, Politica da Yari Riccardi

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Media World chiude 7 punti vendita in Italia, tra i quli spicca anche Roma (gli altri sono Nola, Napoli, Genova, Milano, Beinasco, Settimo Milanese). Azienda leader del mercato europeo nel campo dell’elettronica, sta progettando altre aperture in Italia, ma dall’altro lato sta predisponendo “chiusure ed esuberi che impatteranno sulle condizioni materiali di circa 700 donne e uomini, a cui si prospetta un futuro di disoccupazione”. A parlare è Francesco Iacovone, dell’Esecutivo Nazionale USB Lavoro Privato, che ha attaccato le liberalizzazioni, il Jobs Act e i loro effetti, “la politica degli annunci è un grande bluff, la realtà la vediamo tutti i giorni con le grandi crisi occupazionali di questo Paese, dalla Indesit all’Auchan, dalle grandi Coop fino ad arrivare all’elettronica di consumo e a Mediamarket”. Inaccettabile, secondo il sindacalista, “che in territori dove l’occupazione è preziosa, e a volte sottrae manovalanza alla criminalità organizzata, queste multinazionali drenino risorse, sfruttino la manodopera per poi dileguarsi al primo accenno di difficoltà”. L’USB si è già messo al fianco dei lavoratori. E’ già stato proclamato lo stato di agitazione – sono molti i lavoratori di Media World iscritti – ed è in fase di proposta “un confronto ampio con tutte le componenti in campo, per raccogliere proposte e soluzioni alternative ai licenziamenti. Non accetteremo soluzioni al buio, che non prevedono la salvaguardia dei diritti acquisiti e la certezza del posto di lavoro”.

 

 

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