Niente più oro e rame, ma ghisa, quella dei tombini. Escalation di furti dal XV Municipio alla provincia di Roma. A dare la segnalazione sono Adriano Palozzi, coordinatore Forza Italia per la provincia di Roma e Vincenzo Leli, dirigente Forza Italia dal XV Municipio.
“Ci arrivano segnalazioni quotidiane – spiegano – di ruberie di questo particolare tipo di metallo, ieri l’ultima sulla via Cassia a Roma nord. Sembra assurdo, ma questa nuova moda è pericolosissima e in grado di creare seri problemi in primis alla sicurezza: è evidente che un tombino senza coperchio, possa rappresentare un notevole problema all’incolumità di ciclisti e motociclisti, oltre al rischio che qualche bambino o anziano possa finirci dentro. Senza contare per l’amministrazione locale i danni economici che riguardano l’esborso da sostenere per porre rimedio a questi furti”.
Sommando il costo del riacquisto e della manodopera, la sostituzione di un tombino arriva a costare al Comune circa 400 euro al pezzo. Il prezzo della ghisa negli ultimi tempi ha avuto un’impennata. Secondo il prezzario regionale, in riferimento proprio ai tipi di “chiusini” (questo il nome tecnico) come quelli rubati, il prezzo è di circa 2 euro al chilo, compresa la posa. In media i tombini della nostre strade pesano dai 50 ai 70 chili. Con un rapido calcolo, seppur approssimativo, si può dedurre che ogni tombino valga attorno alle 100-120 euro.
“Dopo i negozi compro oro (peraltro ormai in crisi) e il business del rame ferroviario, un nuovo fenomeno, molto spesso da associare ai rom, sta rovinando il nostro territorio. C’è il rischio, volendo il sindaco Marino togliere i sampietrini e con i continui furti di tombini, che i pellegrini – chiudono – del prossimo Giubileo trovino, invece che una città in preghiera, una Roma piena di buchi”.
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