Castel Madama. Il ricordo del Vice Brigadiere Renzo Rosati

In Cronaca & Attualità, In Evidenza da Yari Riccardi

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Nella mattina di lunedì 20 aprile si è svolta a Castel Madama la commemorazione del Vice Brigadiere dei Carabinieri Renzo Rosati, morto il 17 aprile 1988, colpito mentre si trovava di pattuglia. Un sacrificio che va ricordato: per questo lunedì si sono ritrovati in olto in via della Pineta, davanti alla lapide che ricorda il militare caduto. Sono stati il Generale Salvatore Luongo, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Roma e il sindaco di Castel Madama, Dott. Domenico Pascucci, a deporre due corone, una a nome dell’Arma e l’altra a nome dell’amministrazione comunale, accompagnato dalla mamma e dal fratello di Rosati. Una cerimonia sentita e partecipata: erano presenti l’Appuntato Amedeo Mandara che quel giorno si trovava proprio in servizio con Rosati, il Generale Libero Lo Sardo, presidente dell’Associazione Nazionale Carabinieri e una folta rappresentanza di forze dell’ordine e autorità locali. C’erano le scuole: nel corso della cerimonia, alcuni scolari di Castel Madama hanno letto dei temi e donato alla mamma di Rosati dei disegni aventi come tema l’episodio occorso ventisette anni fa.

Nato nel 1962, Renzo Rosati si arruola nell’Arma el 1983, diventando vicebrigadiere nel 1987, anno in cui arriva a Castel Madama. Un anno dopo, la tragica morte: verso le ore 02.50 del 17 aprile 1988, durante un servizio esterno di pattuglia automontata, unitamente all’allora carabiniere Amedeo Mandara, si imbatté in due giovani a bordo di un ciclomotore che, alla vista dei militari, si diedero repentinamente alla fuga. Immediatamente raggiunti in via Della Pineta, nel corso del controllo, un malvivente esplose alcuni colpi di pistola, colpendo mortalmente il vicebrigadiere Rosati. Mandara riuscì a mettere in fuga i due aggressori, dopo essere stato aggredito a sua volta dal complice dell’assassino. Alle prime luci dell’alba del giorno successivo i criminali, grazie al contributo prezioso del carabiniere Mandara, vennero catturati poco distanti dal luogo dell’evento, nascosti all’interno di una baracca.

Per il valoroso atto venne conferita al Vice Brigadiere dei Carabinieri Renzo Rosati la Medaglia d’Oro al Valor Civile alla Memoria con la seguente motivazione:
“Nel corso di un servizio automontato, unitamente ad altro militare, inseguiva e bloccava due giovani sorpresi a bordo di un ciclomotore rubato. Notato che uno dei fermati tentava di estrarre un’arma, non esitava, con sprezzo del pericolo, a lanciarsi contro, venendo però ferito mortalmente da un colpo di pistola. Splendido esempio di grande ardimento e di altissimo senso del dovere”.

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