Una nuova perizia disposta ieri dalla III Corte d'Assise di Roma dovrà accertare quali siano state le effettive cause della morte di Stefano Cucchi, avvenuta il 22 ottobre del 2009 nell'ospedale Sandro Pertini, alcuni giorni dopo essere stato arrestato. La decisione è stata presa quando sembrava ormai immininte la chiusura dell'istruttoria dibattimentale.
Il conferimento della perizia, per chiarire le cause della morte di Cucchi e di quanto è accaduto durante la sua degenza nel padiglione penitenziario dell'ospedale Sandro Pertini, avverrà il 9 maggio prossimo.
La decisione della Corte è stata accolta con favore dalla difesa degli imputati. Tra questi l'avvocato Gaetano Scalise ha detto: "Apprezzo il provvedimento della Corte perché dimostra come la consulenza del pubblico ministero sia franata di fronte alle critiche dei consulenti di parte dimostrando così che era già fondata la richiesta presentata in sede di udienza preliminare. Confidiamo nell'equilibrio del collegio di periti che verrà nominato con la speranza che questo sia costituito non solo da medici legali ma anche da clinici".
"Questo è il fallimento dei consulenti dei pubblici ministeri. Noi lo avevamo già detto un anno fa in udienza preliminare", ha commentato in una nota Ilaria Cucchi, sorella di Stefano. "C'è tanta amarezza per l'atteggiamento dei pm nei confronti di coloro che hanno causato la morte di Stefano. Però ho fiducia in questa Corte e nella giustizia", ha concluso.
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