Due interrogazioni che ancora attendono risposta. Questo fa sapere il Pd di Guidonia, in merito a due temi piuttosto attuali in questi giorni, la Chimeco e le subsidenze. Sull’impianto industriale, più volte oggetto di bonifica, il gruppo consiliare si chiedono a Rubeis la veridicità del fatto che “nonostante le ingenti risorse pubbliche spese, si verifichino sversamenti di rifiuti tossici nell’area dell’ex fabbrica Chimeco, mettendo in serio pericolo l’ambiente circostante e la salute dei residenti e, in tal caso, quali iniziative ha preso o intenda prendere per tutelare la pubblica incolumità”. Il tutto con i presupposti delle “spese ingenti di risorse pubbliche per la messa in sicurezza dei silos ammalorati, contenenti rifiuti tossici, e per la successiva bonifica dell’intera area dell’ex fabbrica Chimeco” e della necessità di questi interventi per “eliminare una fonte di grave pericolo per la cittadinanza, in quanto la fuoriuscita dei rifiuti tossici, oltre ad emanare un odore nauseabondo avvertito dai residenti della vicina circoscrizione di Setteville, poteva provocare l’inquinamento delle falde acquifere”.
Altro punto caldo sono come detto le subsidenze. Visto quanto successo in questi mesi, tra manifestazioni di piazza,
lavori di consolidamento che sembrano non aver risolto i problemi delle case di Villalba – e di tutte le zone interessate
– e viste le ampie somme di denaro pubblico investiti e spesi per tentare di venire a capo della spinosa situazione, il Pd di Guidonia chiede a Rubeis di “sapere quali politiche di indirizzo e controllo stia effettuando per la sicurezza e la incolumità dei cittadini interessati, e di conoscere le politiche messe in campo dall’attuale Giunta Regionale, per risolvere, in maniera definitiva, il problema delle subsidenze”. Certo è che tutte queste risposte potrebbero arrivare più speditamente se il consiglio comunale si svolgesse. Ma a Guidonia è difficile anche questo. Ed è certo che è compito di ogni componente, maggioranza e opposizione, lavorare perché i record di velocità siamo dimenticati.
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