“Il peso che la corruzione ha sui bilanci pubblici è elevatissimo – dichiara il Capogruppo IdV Emanuele DI SILVIO – e la stima fatta dalla Corte dei Conti, nella giornata di apertura dell’anno giudiziario 2010 -2011, è allarmante: il tasso di corruzione è cresciuto del 30,22% rispetto all’anno 2009”.
“Nella classifica internazionale di Transparency International sulla percezione della corruzione, l’Italia è protagonista di uno scivolamento che ci vede oggi, al 67° posto”.
“Per comprendere la gravità della situazione basta sapere che le inchieste giudiziarie sono passate da quasi 3.000 persone denunciate degli anni 90, alle sole 708 persone denunciate nel 2010”.
“In merito ho presentato una mozione – continua il Capogruppo IDV – che impegna il Sindaco e la Giunta, a sollecitare gli organi nazionali a riconoscere la priorità di realizzare un sistema di norme e sanzioni in grado di contrastare il diffondersi della corruzione quali la confisca e l’uso sociale dei beni sottratti ai corrotti, l’aumento e la modifica dei compiti di vigilanza e controllo affidati ai revisori dei conti; nonché a sollecitare il Governo al recepimento della direttiva europea che prevede l’estensione del reato di corruzione anche ai rapporti tra privati, indispensabile in un contesto di privatizzazione della gestione di servizi pubblici attraverso la costituzione di società di diritto privato controllate e/o partecipate da istituzioni pubbliche”.
“Questo sistema corruttivo appare sempre più insostenibile, soprattutto in questo momento di forte difficoltà della finanza pubblica – continua il Consigliere – se la corruzione diventa prassi abituale genererà sempre un pericoloso deficit di democrazia, andando a falsare le competizioni elettorali, assicurando risorse addizionali e un vantaggio concorrenziale ai corruttori e corrotti, falsando le fondamentali regole della democrazia”.
“Durante la giornata di apertura dell’anno giudiziario 2010-2011 – segue Di Silvio – il Presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino e il Procuratore Generale Mario Ristuccia, hanno lanciato un monito chiaro alla politica nazionale ad ogni livello, ricordando di riqualificare la spesa pubblica con misure più selettive”.
“E’ necessario – conclude DI SILVIO – che si riconosca la priorità di realizzare un sistema di norme chiare con strumenti e sanzioni efficaci in grado di contrastare al meglio il diffondersi della corruzione. Fondamentale è anche una migliore gestione nel settore della confisca e nell’uso sociale dei beni sottratti ai corrotti, in ottemperanza anche a quanto prescritto dalla legge finanziaria 2007, aiuterebbe a combattere questo annoso e gravissimo problema”.
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