E' stata aperta alle 10 di ieri, all'interno della sala Tevere della Regione Lazio, la camera ardente del consigliere regionale del Pd Mario Di Carlo. Il feretro, al suo arrivo nella sede della giunta e' stato accolto dal presidente della Regione Lazio Renata Polverini, il capogruppo del Pd Esterino Montino e molti consiglieri democratici. All'interno della camera ardente sono presenti le corone di fiori delle istituzioni, Comune e Provincia di Roma e Regione Lazio e quelle di alcuni dei gruppi politici che siedono in Consiglio regionale. Anche Legambiente e l'Ater hanno inviato due corone di fiori, Di Carlo infatti era stato alla guida sia dell'associazione ambientalista che dell'ente per l'edilizia popolare. Tra i primi ad arrivare anche il Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro. Il feretro di Di Carlo e' stato adagiato in fondo alla sala, di fronte al gonfalone della Regione Lazio. Presente anche il sindaco Gianni Alemanno. In Regione, a oltre un anno dallo scandalo che lo ha travolto, anche l'ex governatore Piero Marrazzo: "Mario Di Carlo aveva una gentilezza di fondo e sopprattutto non amava essere 'buono', perche' non era ipocrita. Sapeva fare le battaglie sostenendole con lo sguardo fiero", ha detto Marrazzo, che dopo aver reso omaggio al feretro ha salutato il presidente della Regione Lazio Renata Polverini, il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, il capogruppo del Pd alla Pisana Esterino Montino e numerosi consiglieri ed ex assessori della sua giunta. “In un tempo in cui di uomini così, con la schiena diritta, non se ne vedono così tanti – ha proseguito Marrazzo – Mario era una persona che sapeva dire le cose in maniera schietta. Non lo dico perché sto ricordando una persona che non c’è più, ma perché lui è stato così in vita. Quando fu ‘ferito’ dalla trasmissione Report la mattina venne nella mia stanza – ha aggiunto – lì capii ancora una volta che era un persona che, dato che soffriva così tanto, aveva dei sentimenti. Ora credo che tutti debbano far continuare a vivere quei sentimenti e quei valori in un’Italia che non ne ha poi così tanti”.
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