Il candidato consigliere comunale per Subiaco punta a coinvolgere imprenditori
e commercianti locali insieme con tutti i cittadini disponibili che vorranno partecipare al progetto.
Con un sogno nel cassetto: rilanciare Livata fino a farlo diventare
la sede dei Campionati Assoluti di Sci di Fondo
In merito al problema di Monte Livata e del suo declino da un punto di vista turistico, la proposta di Alberto Bogino, candidato come consigliere comunale con la lista “Subiaco Futura” alle prossime elezioni del 15-16 maggio, per il suo rilancio nel breve periodo poggia fondamentalmente sulla costituzione di una società per azioni da realizzarsi per pubblica sottoscrizione, nella quale coinvolgere tanto gli imprenditori locali, quanto i commercianti ed i proprietari degli immobili, oltre, ovviamente, a quanti, condividendo il progetto, vi vorranno investire.
“Da tempo ho realizzato il progetto di costituire una società per azioni che ponesse fine al decennale antagonismo che a Monte Livata ha contrapposto sia il mondo imprenditoriale che quello politico (causa scatenante l’attuale suo declino turistico) e che consentisse di realizzare un progetto di sviluppo nel quale coinvolgere tutti coloro che vorranno contribuirvi a prescindere da quanto realizzato nel passato ovvero dello schieramento politico di provenienza, mutuando l’idea da una esperienza professionale avuta qualche anno fa, quando, nell’interesse di un cliente attivo nel settore delle compravendite di immobili ho realizzato lo statuto di una società per azioni che potesse coinvolgere il maggior numero di imprenditori in tutta Italia; il progetto è stato un successo; la società ha raccolto l’adesione di oltre trecento imprenditori in tutta Italia, che hanno sottoscritto un capitale di ben 5.000.000 di euro, consentendo alla società di avviare la propria attività di compravendita senza ricorrere all’indebitamento bancario.
Il motivo del successo di quella iniziativa, che a mio avviso può essere replicata a Monte Livata in tempi brevi, deve ricercarsi nella mia idea di istituire due diverse categorie di azioni, l’una costituita da azioni ordinarie, aventi pieni diritti, sia patrimoniali che amministrativi, l’altra costituita da azioni prive di diritto di voto ma con un privilegio nella distribuzione dei dividendi, tale per cui, gli imprenditori che gestiscono la società, titolari delle azioni ordinarie, non possono distribuire i dividendi a loro stessi se prima non ne hanno distribuiti agli imprenditori titolari delle azioni prive di diritto di voto, per un ammontare pari al 10% del valore nominale dei titoli posseduti.
L’istituzione di tali categorie di azioni ha fatto si che gli imprenditori con maggiori risorse economiche e maggiore esperienza nel settore abbiano sottoscritto le azioni ordinarie investendo maggiori capitali consapevoli di poter gestire la società; gli imprenditori con minori risorse economiche ed esperienza hanno invece sottoscritto le azioni prive di diritto di voto, da un lato garantiti dalla istituzione del Collegio Sindacale, obbligatorio per legge per società di quelle dimensioni, dall’altro spinti all’investimento dalla consapevolezza che in caso di distribuzione di dividendi, tali titoli gli avrebbero garantito un rendimento del 10% del valore nominale dei titoli.
Il successo di quella iniziativa mi induce a pensare che anche a Monte Livata si possa realizzare una società per azioni, da costituirsi per pubblica sottoscrizione, nella quale il capitale sociale sia rappresentato da due diverse categorie di azioni, l’una avente un valore nominale più elevato, ad esempio pari a 25.000 euro ad azione, e pieni diritti amministrativi, tali da garantire a chi possegga la maggioranza di tali titoli la gestione della società; l’altra avente un valore nominale più contenuto, ad esempio pari a 500 euro ad azione, diritti patrimoniali privilegiati rispetto ai titolari di azioni ordinarie, ma diritti amministrativi circoscritti alla sola nomina della minoranza dei consiglieri di amministrazione, ed alla nomina di almeno un membro del collegio sindacale (diritti necessari ad assicurare il loro “controllo” della gestione).
Ove siano condivise, quindi, lo statuto potrebbe anche prevede delle norme tese ad ampliare i diritti dei soci titolari di azioni prive di diritto di voto, sino a trasformarle in ordinarie, ove si realizzino delle condizioni particolari; ad esempio che la società consegua perdite per alcuni esercizi consecutivamente; in questo caso gli azionisti titolari di azioni prive di diritto di voto, acquisirebbero pieni diritti amministrativi al verificarsi della condizione così da poter contribuire con i loro voti in assemblea alla determinazione delle scelte di politica gestionale.
La costituzione per pubblica sottoscrizione, da realizzarsi tramite la pubblicazione ad esempio sul sito del Comune di Subiaco, di un programma giuridicamente vincolante nel quale siano indicati i progetti che la società intende realizzare a Monte Livata, i diritti amministrativi e patrimoniali riservati alle diverse categorie di soci, i piani di investimento previsti, consentirebbe a tutti i sottoscrittori di condividere il progetto prima di decidere se sottoscrivere il capitale sociale e quanto sottoscriverne.
Gli ulteriori strumenti giuridici previsti dal codice civile consentirebbero, quindi, ove, per la prima volta nella storia di Monte Livata, i locali imprenditori decidessero di collaborare insieme piuttosto che dare vita ad una serie di progetti autonomi e spesso contrapposti, di “assorbire” all’interno del progetto della futura società le iniziative imprenditoriali autonomamente intraprese, risarcendo, ovviamente, i titolari delle iniziative, degli investimenti realizzati.
La partecipazione al capitale della futura società degli enti pubblici territoriali, Comune di Subiaco o Regione Lazio, consentirebbe quindi di attribuire al progetto un respiro molto più ampio di quanto non avrebbe coinvolgendo esclusivamente l’iniziativa privata, ponendo anche le basi per la futura erogazione di finanziamenti pubblici, quanto mai necessari.
È inutile, credo, sottolineare, i benefici che una iniziativa del genere potrebbe avere non solo per gli imprenditori ed i commercianti di Monte Livata, ma anche per i proprietari degli immobili che in questi anni hanno visto dimezzato il valore dei propri investimenti immobiliari in seguito al declino turistico, ed i cittadini del Comune di Subiaco che a costo zero per il bilancio comunale, potrebbero da un lato vedere rifiorire il turismo estivo ed invernale, dall’altro usufruire delle infrastrutture sportive e turistiche che la società dovrà realizzare”.
Per scaricare il programma provvisorio di costituzione per pubblica sottoscrizione collegarsi a
Alberto Bogino
Condividi