Assemblea pubblica sull’emergenza immigrazione, il sindaco Mazzola: «Tarquinia vuole certezze».

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Occorrono quelle certezze che fino a oggi il Governo e la Regione Lazio non hanno mai dato. Questo il messaggio lanciato nel corso dell’assemblea pubblica indetta per il 5 aprile dal sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola, per informare la cittadinanza sull’evolversi dell’emergenza immigrazione. All’evento hanno partecipato il consigliere regionale Giuseppe Parroncini, il presidente dell’Università Agraria Alessandro Antonelli, gli assessori e i consiglieri del Comune e dell’Università Agraria e centinaia di cittadini tarquiniesi.  «La città vuole chiarezza. – ha affermato il primo cittadino – Sono giorni che si rincorrono le notizie senza che le autorità preposte forniscano informazioni. Il Governo di fronte a una crisi umanitaria annunciata si è fatto colpevolmente trovare impreparato e oggi non può scaricare il peso di questa responsabilità sui piccoli comuni. Piccoli comuni che come Tarquinia non hanno le infrastrutture adeguate per ospitare centinaia di immigrati. Questo non vuol dire essere razzisti ma significa essere realisti e capire che di fronte a tali problemi è necessaria la collaborazione di tutti. L’Amministrazione manterrà alta la guardia, continuando a garantire un presidio costante del territorio, ed è pronta a intraprendere azioni forti per far ascoltare la voce di un territorio da troppo tempo offeso». Parole analoghe quelle del presidente Antonelli: «Ringrazio il sindaco Mazzola per il suo impegno e per il suo essere vigile. In nome dell’Università Agraria esprimo il più assoluto dissenso all’ipotesi della tendopoli e confermo l’impegno nel sostenere il Comune nella lotta a quello definisco un’imposizione calata dall’alto, senza l’indispensabile confronto con le realtà locali». Per il consigliere regionale Parroncini «è inammissibile rimanere in questo stato di confusione. Allo stato attuale non esiste nessun serio piano di accoglienza umanitaria e il Governo brancola nel buio. Esprimo quindi forte preoccupazione per quanto sta accadendo ed è fondamentale non ripetere il grave errore commesso realizzando la tendopoli di Manduria, in Puglia».

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