Guidonia, continuano gli sfregi contro il Silosò (e Alternata)

In Cronaca & Attualità, In Evidenza, Terza pagina da Yari Riccardi Commenti

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Qualcuno si diverte. Fa dispetti, provoca. Ma lo fa con un accanimento che definiamo puerile, ridicolo, fastidioso, inutile, dannoso. Perché alle persone che lavorano, che ci mettono la faccia, che tentano di dare una smossa alle acque torbide della società di Guidonia, in particolare dei giovani, queste cose non si fanno. Non si bruciano le locandine e le insegne. E non si mettono poi sotto la serranda della sede. Non si “spamma” un evento su Facebook per paura di chi sa che cosa. Certe cose accadono solo al Silosò, chissà perché poi. Sarà che la Cooperativa Alternata – e la neonata associazione Ombra del Vento – operano lontano dai riflettori, lavorano sporcandosi davvero le mani per dare una scossa ai giovani di questa città che vive una lenta agonia e una lenta decadenza. Non c’è neanche più la forza per indignarsi. L’ultimo sfregio per i giovani membri di Alternata accade giovedì: durante la pausa pranzo, qualche simpaticone decide di mettere colla nelle serrature e nelle serrande del centro in via Montecelio, a Guidonia. Quel Silosò di cui tante volte abbiamo parlato su questo sito. Con precisione svizzera e tempi da record, i balordi – perché di questo parliamo – hanno atteso che i ragazzi della cooperativa chiudessero intorno alle 13 e 30 e hanno fatto quello che dovevano fare. Non hanno certamente pensato che il giovedì al Silosò c’è una bella manifestazione, “Al BarNaut”. Troppa grazia. Per pensare c’è sempre tempo. Poco male se alle 15 e 30 c’era poco tempo per rimediare. Uno sfregio è uno sfregio. Sono numerosissimi gli avvenimenti strani accaduti intorno ad Alternata e agli eventi che la cooperativa organizza. Vorremmo pensare a ragazzate. Ma non c’è l’aria di ragazzate. Parliamo di azioni premeditate. E se l’obiettivo fosse quello di far stancare i membri della cooperativa nel loro intento di rendere – secondo le loro peculiarità – Guidonia un luogo decente dove vivere per i giovani, beh, qualora dovessero riuscirci, la responsabilità sarebbe di tutti noi, ormai troppo abituati a certe cose, troppo certi che non ci sia niente per cui valga la pena “combattere”. Tenere a qualcosa, a qualcuno, sembrano certamente essere parole fuori moda. Che dire, se non che la speranza nostra, e quella dei tanti ragazzi che frequentano il Silosò, è  quella che Alternata non si stanchi. Sarebbe una grande sconfitta, l’ennesima, per tutti. E per una città che non vive, ma sopravvive, sarebbe un colpo quasi letale.


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