Notturno e silenzioso. E’ uno dei mammiferi più elusivi dei boschi italiani. Stava rientrando nel proprio nascondiglio il magnifico esemplare di gatto selvatico incontrato dal personale del servizio naturalistico del Parco Monti Simbruini durante le attività di monitoraggio.
“Da lontano si può confondere con i gatti domestici, che costituiscono anche una minaccia per la sua sopravvivenza, sia come competitori alimentari che per la possibilità di ibridazione con essi. Ha un mantello lungo e folto, testa larga e faccia abbastanza piatta. Ha una costituzione piuttosto compatta, con zampe brevi, orecchie ben distanziate tra loro e coda che misura poco più di metà della lunghezza testa-corpo. Il mantello presenta strisce scure ben definite su testa, collo, zampe e lungo il dorso, mentre la coda, grossa e dall’estremità arrotondata di colore nero, è ricoperta da anelli scuri”, così l’ente parco in una nota.
Non una specie qualunque: il gatto selvatico in ambito europeo è incluso nell’allegato IV della Direttiva Habitat 92/43/CEE che richiede una protezione rigorosa al fine della conservazione della biodiversità.
(foto di Francesco Rossi)
Condividi