Il recente rigetto da parte del Consiglio di Stato del secondo ricorso della Lazio Nuoto rende permette al Comune di Tivoli di rientrare in possesso delle strutture pubbliche “che la società sportiva ha di fatto occupato dal 2012 e sulle quali ha lucrato scaricandone interamente i costi di gestione – scrive il consigliere comunale Alessandro Petrini – sulla collettività tiburtina. Si tratta di cifre che superano il milione di euro tra utenze e canoni concessori mai pagate”. Una questione sollevata già mesi fa da una mozione. In quel provvedimento Petrini chiedeva al Comune “di staccare la corrente elettrica al Polo Natatorio gestito dalla Lazio Nuoto, che come detto l’aveva utilizzato dal 2012 facendo pagare tutte le bollette all’ente pubblico, cioè a noi, lucrandoci sopra e mettendo in campo anche un concorrenza sleale nei confronti degli operatori del settore che ogni mese fanno i conti con i costi necessari a mandare avanti le strutture”. All’epoca il contenzioso giuridico era in corso, ed era necessario attendere la sentenza definitiva. “Ora la sentenza è arrivata e il Comune deve attivarsi subito, per riprendere possesso del Polo Natatorio ma soprattutto per far pagare fino all’ultimo euro alla Lazio Nuoto, sia in merito alle somme mai versate per l’utilizzo delle strutture e sia in merito alle utenze delle quali il Comune si è fatto carico per tutti questi anni. Ora che finalmente la Città dello Sport è tornata integralmente in mano pubblica non ci si può permettere di dimenticare chi ha creato questo enorme danno economico alla collettività quindi auspico anche che venga fatta definitiva chiarezza sulle responsabilità dell’ente pubblico e quindi che chi all’epoca ha sbagliato paghi i suoi errori perché trovo francamente insopportabile che siano stati i cittadini tiburtini ad essersi fatti carico – chiude Petrini – delle spese che la Lazio Nuoto non ha mai sostenuto per il funzionamento del Polo Natatorio. Per le future assegnazioni delle strutture auspichiamo metodologie più trasparenti e serie. Vigileremo in tal senso come fatto finora su tutta la questione”.
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