Sant’Angelo Romano/La discarica di Via Formello in diretta su Rai Tre: Agorà racconta il muro dei rifiuti

In Ambiente & Territorio, Cronaca & Attualità da Yari Riccardi

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“Lungo circa 80 metri, alto 2”. Sbarca su Rai Tre, all’interno della trasmissione Agorà, il caso della discarica abusiva di via Formello, uno dei temi che abbiamo più volte affrontato su questo giornale. Il servizio di Lorenzo Falco – http://www.raiplay.it/video/2017/03/Rifiuti-a-Guidonia-sul-cucuzzolo-della-montagna-del-10032017-e7f21a11-3fce-44ab-bd8a-99ab081acbba.html – porta le telecamere nella zona, e racconta l’intera vicenda, puntando sulla competenza territoriale, definita in maniera appropriata “una sorta di risiko”. Definizione non casuale, visto che la zona della discarica appartiene al Comune di Sant’Angelo, ma che evidentemente insiste in maniera evidente sul territorio di Guidonia. «Questo non finisce mai, non finisce mai perché non lo vogliono far finire»: queste le parole di Velio Contu, gestore della tenuta agricola davanti alla quale viene consumato ormai da anni questo scempio, un continuo scarico abusivo di rifiuti a tutte le ore della notte e del giorno. Particolarmente interessante l’intervista fatta al sindaco di Sant’Angelo Martina Domenici. «La discarica insiste sul territorio di Sant’Angelo – spiega il primo cittadino – ma la proprietà è della Città Metropolitana, perché quella era una strada provinciale, modificata per addolcire la curva». Una questione di viabilità che si è trasformata via via in una prettamente ambientale. «Non serve a niente parlare di competenze se poi nessuno risolve. Ho indetto una riunione, un tavolo – chiude il sindaco –  che vedrà coinvolto anche il Comune di Guidonia e la Città Metropolitana: forse unendo le forze di tre enti riusciremo a risolvere la vicenda». Vicenda perfettamente descritta dalle impietose immagini della discarica. All’interno del servizio di Agorà anche l’intervento del commissario prefettizio di Guidonia Alessandra Nigro. «Non si può ragionare esclusivamente in termini di confini. Il Comune di Guidonia è senz’altro disponibile, pur con i limiti che vive per problemi di risorse non solo finanziarie, a trovare un’intesa. C’è un tavolo aperto per tentare di trovare una soluzione, e, compatibilmente con tutti i limiti che viviamo in questo momento, dare il nostro contributo». Agorà ha affrontato l’argomento anche in diretta, e non solo con un servizio a parte. La puntata è quella del 9 marzo, sul posto c’era Enzo Miglino. «Non potevo uscire da casa – spiega di nuovo Contu – né entrare né uscire». Lo hanno definito “Il muro di Guidonia”, una storia di “perdita di qualsiasi filo logico e di decenza”, per dirla con le parole del conduttore Gerardo Greco. Sul posto è ritornata anche Martina Domenici. «Il problema nasce anticamente. Qui già due volte il Comune di Guidonia in passato ha provveduto a bonificare l’area, e perciò eravamo convinti che la zona non fosse di nostra competenza. Con ulteriori accertamenti abbiamo scoperto che il Comune è invece quello di Sant’Angelo, ma la proprietà è della Città Metropolitana». Le stime fatte raccontano di 20 mila euro necessarie per pulizia e bonifica. «Noi siamo un Comune di 5000 abitanti, contro i 90 mila di Guidonia e contro la Città Metropolitana che sicuramente avrà delle risorse migliori delle nostre. Per noi è molto difficoltoso intervenire». L’ex Provincia ha già detto che l’intervento spetta al Comune di Sant’Angelo Romano, il tavolo indetto dalla Domenici lavorerà per una soluzione, vista anche la disponibilità per le vie brevi arrivata dalla Città Metropolitana. Dallo studio arriva la proposta del sindaco di Cascina di far ispezionare i sacchetti e l’immondizia. «Noi già lo facciamo, siamo in convenzione con il Nucleo Tutela Ambiente: loro a volte ispezionano per trovare tracce che riconducano al proprietario dell’immondizia». Gli ultimi istanti della diretta sono in via dell’Inviolata, davanti a quel cumulo di rifiuti bruciati che più volte abbiamo fotografato anche su questo giornale. Una piaga, quella dello scarico abusivo di rifiuti, che non poteva non finire sugli schermi nazionali. E davanti a un muro di immondizia, forse l’interesse mediatico è arrivato anche in ritardo rispetto al solito.

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