Roma/March for Europe, in 10 mila per chiedere un’Europa unita, democratica e federale

In Cronaca & Attualità, Politica da Yari Riccardi

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Erano in 10 mila i cittadini arrivati a Roma da tutta Europa per la “March for Europe”, organizzata dal Movimento federalista europeo, da associazioni della società civile e dai principali partiti europei, per chiedere un’Europa unita, democratica e federale. Tante bandiere blu con le 12 stelle e altrettante verdi con la E maiuscola bianca dei federalisti europei: il corteo è partito da Bocca della Verità, ha attraversato il Circo Massimo ed è poi arrivato al Colosseo confluendo con la manifestazione de “La Nostra Europa” (Arci, Cgil, Legambiente ed altri) partita da Piazza Vittorio e raggiungendo così, sotto l’Arco di Costantino,la cifra complessiva di circa 20.000 partecipanti. Prima della partenza del corteo, sul palco della Bocca della Verità sono intervenuti esponenti politici dei movimenti pro-Europa. “Oggi non era una giornata di mera celebrazione, ma di lotta e di impegno politico per mostrare la rotta di un’Europa federale ai capi di Stato e di governo. La vera battaglia oggi – spiega Giulio Saputo, segretario dei Giovani federalisti europei – è tra chi vuole dividere e distruggere e chi vuole unire e costruire. Proprio come europei, nel nuovo contesto internazionale segnato da guerre e conflitti, dovremmo, essere capaci di unire Nord e Sud, Est ed Ovest. Siamo il vento che soffia da Ventotene, da Utoya, da Suruc, da Lesbo e Lampedusa, che unisce tutti i cittadini d’Europa e che passa attraverso anche i muri di filo spinato”. Giorgio Anselmi, presidente del Mfe, Movimento federalista europeo, ha rimarcato la lontananza dei tempi in cui Margaret Thatcher poteva permettersi di ironizzare sul fatto che la Effe di federalismo europeo suscitasse in lei un’associazione mentale con la lettera iniziale di “fuck”. “Oggi – ha spiegato Anselmi – la prospettiva federalista non è più percepita come una parola pornografica! Soprattutto se si considera l’attualità e la validità di una proposta politica in grado di rispondere alle nuove sfide del mondo globalizzato. Diventa al contrario pornografico un ritorno al passato, ai conflitti tra Stati e ai nazionalismi. Sarebbe infine da sfatare l’espressione ‘sogno del Manifesto di Ventotene’: non si tratta di un sogno, ma di un obiettivo che va raggiunto”. Appassionato anche l’intervento dell’ex premier belga, GuyVerhofstadt, che ha rilanciato gli Stati Uniti d’Europa, vero obiettivo di un percorso e di un cammino che deve assolutamente ripartire. Senz’altro degna di nota la posizione espressa dal palco dell’eurodeputato scozzese, Alyn Smith, che ha ribadito la volontà della Scozia di rimanere in Europa, a tutto discapito della Brexit che sarà avviata da Theresa May tra quattro giorni. Una posizione che sembra trovare più di una sponda: a Londra nella giornata del 25 marzo sono scese per le vie della capitale inglese 100.000 persone per chiedere alla premier britannica di rinunciare a Brexit. Alla marcia hanno partecipato parlamentari europei e politici italiani, come Andrea Orlando, candidato alla segretaria del Pd, la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Deborah Serracchiani,i l presidente del partito socialista europeo, Gianni Pittella, l’ex premier Mario Monti, ElmarBrok, eurodeputato popolare, presidente della commissione Affari esteri e della Uef (Unione europea dei federalisti).

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