L’allarme c’è, e non si può continuare a ignorarlo. A lanciarlo è il direttore dell’edizione 2022 della Ryder Cup, massima competizione mondiale di golf che si terrà sui campi del Marco Simone Golf & Country Club. Alla base resta la mancanza dell’indicazione governativa sulla garanzia fideiussioria di 97 milioni richiesta dall’Executive Committee della competizione. “Sono martellato ogni giorno dagli inglesi – ha confidato Montali – che premono per avere una risposta. Ci sono pressioni di altri paesi, come Germania e Spagna, per toglierci l’evento. Se entro 15 giorni non forniremo le garanzie richieste perderemo l’organizzazione”. I lavori continuano, a maggior ragione dopo la proroga ottenuta rispetto alla scadenza del 28 febbraio. “Non c’è più tempo da perdere. Malagò e Chimenti – chiude Montali – insieme al ministro dello Sport, Luca Lotti, stanno continuando a lavorare ogni giorno per arrivare a una soluzione in tempi brevi”. Toni più cauti per il presidente del Coni Giovanni Malagò, che non nega l’urgenza, pur in assenza di una nuova scadenza. “L’iter è completo al 90%: manca un elemento relativo alle controgaranzie che si devono dare. È un atto più formale che sostanziale quello che il board Ryder richiede. Montali credo parli dieci volte al giorno con gli interlocutori dell’Executive Committee della Ryder, se lo ha detto avrà le sue ragioni. Ma so per certo – chiude il capo dello sport italiano – che c’è la piena volontà da parte del governo di trovare lo strumento, ci stanno lavorando”. I giorni dell’ufficialità dell’assegnazione sembrano lontani anni luce.
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