Una lettera. Una storia. Terribile. Accade nella sera del 9 marzo: una coppia passa in macchina in via di Salone. E’ questo l’inizio della lettera scritta dalla ragazza di 25 anni (lui 31) al comitato di quartiere Nuova Ponte di Nona. Un vetro che si frantuma, un oggetto che entra all’interno della macchina, lanciato nel momento in cui la macchina passava nei pressi dell’entrata del campo rom. “Non abbiamo visto chi o cosa ci avesse lanciato, ma la velocità dell’oggetto, probabilmente – così la lettera della ragazza – una pietra, era talmente tanta che è entrata dal finestrino ed è uscita dal lunotto posteriore sfiorandomi il viso ma senza colpirlo”. La macchina si ferma più avanti. Carabinieri e ambulanza per i soccorsi, e per una prima ricostruzione: un oggetto era stato lanciato contro la macchina, probabilmente con una fionda. Il consiglio dei carabinieri è una denuncia contro ignoti, con i danni per il momento a carico dei ragazzi. “I carabinieri ci hanno detto di non poter effettuare accertamenti all’interno del campo. Di fronte a questo campo rom succedono continuamente episodi del genere, incendi di auto, incendi all’interno, atti vandalici nei confronti dei passanti e anche delle forse dell’ordine. La situazione è veramente insostenibile e non ci permette più, visto l’accaduto, di transitare in via di Salone in maniera tranquilla come dovrebbe essere”. Alla fine della lettera le domande della ragazza. “Quello che chiediamo è se esiste un modo per poter presentare una causa al campo rom sull’accaduto, un modo per poter far intervenire – si chiude così la lettera – le forze dell’ordine in maniera seria per scoprire chi commette questi atti vandalici e punirli, e se esiste una raccolta firme o un modo per poter richiedere lo spostamento del campo rom. O una gestione più decente della sicurezza al suo interno e al suo esterno”. Domande per le quali risposte dovrebbero essere pretese.
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