Al buio da venerdì. Inizia così la storia della Tivoli Rugby e del Villa Adriana Calcio, società sportive tiburtine che da qualche giorno si allenano al buio nell’impianto sportivo di Rocca Bruna: subito numerose le voci che hanno travolto il Comune di Tivoli (“Il Comune non paga”, “Vogliono sfrattare le due società”, sono quelle che abbiamo sentito maggiormente), e proprio per questo il sindaco Proietti ha indetto una conferenza stampa proprio su questo fatto nella giornata di lunedì 30 marzo. La sala era piena: politici vecchi e nuovi, addetti ai lavori delle due società – scontenti per aver scoperto questa storia solo a fatto compiuto, cioè a luce spenta – e semplici cittadini. A loro il sindaco ha spiegato il fatto. Fatto che, più o meno inaspettatamente, porta con sè pezzi della cronaca di Tivoli della storia recente. Intanto, a margine: le sue società utilizzano da venerdì la corrente prodotta da un generatore, con tutti i disagi annessi e connessi.
Un campo “simbolo” della storia di Tivoli. L’area su cui insiste l’impianto sportivo di Rocca Bruna è di proprietà di un privato, che fino al 7 agosto ha concesso l’utilizzo al Comune di Tivoli – che poi lo concedeva alle società – tramite comodato d’uso gratuito. Non poteva durare. Adducendo motivazioni specifiche – la volontà di bonificare la strada di accesso alla struttura e la volontà di evitare ulteriori beghe a causa della responsabilità penale sulla struttura – il proprietario del campo ha comunicato all’amministrazione di Tivoli la volontà di revocare il comodato d’uso. Fatto precedente e importante: la necessità da parte delle società di intestarsi la voltura del consumo di energia elettrica (febbraio 2014), un fatto mai realizzato. Il 13 agosto il Comune comunica la cessazione del comodato alle società, mentre proseguono i tentativi, vani, di rinnovo. I mesi passano, e il 5 gennaio 2015 viene disdetto il contratto con l’Enel. “Non potevamo tenere – spiega Proietti – in piedi un contratto per una utenza della quale non siamo proprietari nè affittuari”. E qui prende inizio una sorta di spy story, che si intreccia con altre due direttrici storiche della politica tiburtina: la Nathan e il Muro di Ponte Lucano. “Il proprietario dell’area è anche proprietario di una quota parte della lottizzazione Nathan, quella parte rimossa dal piano approvato perchè sottoposta a vincolo, in quanto teatro di frequenti allagamenti. Venne costruito il Muro, e nel 2005 l’amministrazione Vincenzi chiese la soppressione della rimozione di quel vincolo, in quanto quel Muro nasceva proprio per evitare allagamenti”. Proietti non usa giri di parole. “Se il rinnovo del contratto è legato al Muro e alla rimozione del vincolo di costruzione noi non ci stiamo: è un ricatto politico. E’ un caso che il mancato rinnovo del comodato arriva immediatamente dopo la mancata rimozione del vincolo, avvenuta in luglio?”. Anche perchè in quella zona il Muro oltre a deturpare il Mausoleo dei Plauzi, poco altro ha fatto. Di certo non ha evitato allagamenti, e di certo il Muro non potrà mai essere “causa della rimozione del vincolo”.
Futuro prossimo. La sala rumoreggia. La domanda ricorrente è “Che fine faranno quei 500 ragazzi?”. Si ipotizza per il futuro l’utilizzo degli impianti sportivi all’Arci, che saranno “riattivati tutti – ha garantito il sindaco – entro l’estate”. Per l’immediato “chiederemo al proprietario del campo di Roccabruna la cortesia di far ritornare le due società ad allenarsi nell’impianto, ma le società devono indirizzarsi la voltura della corrente a nome loro”. Ruolo dei proprietari di Rocca Bruna particolarmente controverso: se Proietti parla con l’ultima lettera, datata 7 agosto, i rappresentanti delle società presenti alla conferenza raccontano invece di una certa disponibilità da parte dei proprietari. Peraltro gli impianti di Rocca Bruna risultano essere all’interno della zona di rispetto prevista dall’Unesco per il sito di Villa Adriana. Zona quindi che non prevede palazzine, ma può prevedere investimenti per strutture sportive. L’ex candidata sindaco del PD, Manuela Chioccia, propone almeno l’inizio di una progettazione da parte del comune per posizionare in loco strutture frutto di investimenti con fondi provenienti da bandi europei e non. Se ne riparlerà. Si è parlato anche dello scomputo concesso alle società per i lavori di manutenzione degli impianti. Terminato per il Comune, non per le due squadre.
Il post conferenza. Intanto qualcosa si è già mosso. Martedì 31 marzo alle 17 e 30 il Sindaco Proietti ha convocato una riunione a Palazzo San Bernardino con i rappresentanti delle due associazioni sportive che utilizzano gli impianti di Rocca Bruna e con i proprietari dell’area in cui insistono gli impianti stessi. Un incontro che seguirà quello che si terrà tra i soli proprietari e Proietti, voluto proprio da loro. Non sarebbe per niente male che il tutto si risolva in poco tempo. Sarebbe un peccato rischiare di rovinare l’anno sportivo di tanti ragazzi per un mero intreccio di carte e atti.
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