Palombara si sposta in Regione, e si batte ancora contro l’ex OPG che sta per arrivare al V e VI piano dell’ex ospedale. Il caso REMS approda nella Commissione Sanità della Regione Lazio: nella giornata di lunedì 2 marzo il sindaco Paolo Della Rocca, i consiglieri comunali Loredana Bevilacqua, Danilo Quaglini, Manolo Cipolla, Sauro Franconi, Massimo Massimi, il presidente della DISA Vittorio PAsquarelli e una decina cittadini sono stati ricevuti in audizione da Rodolfo Lena e dalla Commissione. Numerosi i consiglieri regionali presenti:oltre a Lena, c’erano Marco Vincenzi, Eugenio Patanè, Antonio Aurigemma, Francesco Storace, Luca Gramazio, Giancarlo Righini, Adriano Palozzi, Oscar Tortosa, Fabrizio Santori, Davide Barillari. A chiudere l’assemblea, la Dr.ssa Degrassi – Direzione Regionale Salute e Integrazione Socio Sanitaria – e il Dr. Caroli, Direttore Generale della ASL RMG.
L’Audizione. Quello che è uscito fuori dall’audizione è facilmente riassumibile. L’operato di Lena, autore della lettera che avrebbe dovuto bloccare i lavori, prima della riunione di oggi, è praticamente un mero esercizio di stile. “A parte che i lavori non si sono mai fermati – racconta Loredana Bevilacqua – se non è Zingaretti a scrivere a Caroli per bloccare i lavori, qui si va avanti. I lavori non si fermano. E vanno anche di corsa, come stanno facendo in queste settimane”. Già, perchè il 1 aprile si avvicina a tutta velocità, e, secondo le tabelle, entro un mese devono finire i lavori – ‘provvisori’, per la modica cifra di quasi 2 milioni di euro – e espletare i concorsi per l’assunzione di personale. Fatto francamente impossibile, conoscendo i tempi della burocrazia italiana. La Degrassi ha provato a rassicurare i presenti sulla bontà della messa in sicurezza dei due piani che diventeranno di fatto un manicomio criminale. Sulla necessità di cura dei pazienti chiaramente nessuno discute, il problema non è certo quello. I consiglieri regionali di maggioranza e opposizione non sono d’accordo con la REMS dentro un centro abitato, mentre da Palombara rimandano al mittente le velate accuse ricevute in questi giorni. “Siamo d’accordo – spiega la Bevilacqua – sulle cure per queste persone. Ma portarli qui è assolutamente non idoneo, per un semplice discorso di sicurezza innanzitutto, e poi perchè, proprio per quella riabilitazione di cui tanto si sta parlando, sarebbe meglio un posto con la disponibilità di un’area verde. La Degrassi parla di Palombara, ma secondo noi non ha mai visitato la struttura”.
Il futuro. Dalla discussione, durante la quale hanno preso la parola tutti i consiglieri, alla fine è emerso quello che, alla resa dei conti, sembra più un contentino per il paese. Forse qualcuno si è ricordato di aver privato migliaia di abitanti dell’unica struttura sanitaria vicina e disponibile. “Nella REMS dovrebbero arrivare – chiude la Bevilacqua – circa 40 pazienti. Se per caso 20 di questi fossero pronti per uscire dalla REMS, i restanti potrebbero essere mandati in una RSA, e non qui da noi. Lo sapremo entro giovedì”. Un minimo di speranza quindi, che tuttavia suona male se pensiamo alla velocità di inizio dei lavori e all’entità dell’investimento previsto ed effettuato. Prima si fanno i lavori poi si vede quanti pazienti arrivano? Intanto l’amministrazione palombarese non si sta facendo trovare impreparata. Sono pronti tutti i documenti per il ricorso al TAR, che sarà consegnato nei prossimi giorni. E, a questo punto, si attende giovedì. E il 1 aprile, oltre alle assunzioni per tutto il personale di quello che sarà, nè più nè meno, un manicomio criminale. Magari senza Hannibal Lecter, ma sempre con pazienti che in mezzo a un centro abitato proprio non ci possono stare. Anche perchè, alla richiesta di garanzie di sicurezza da parte dell’amministrazione palombarese – “abbiamo chiesto una carta scritta ” – alla Regione, la risposta non è mai arrivata. Silenzio. Eppure bisogna stare tranquilli, no?!
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