Roma prigioniera di smog e rumore, inquinamento acustico e Pm10 fuori legge

In Cronaca & Attualità da Roma Est Magazine Commenti

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La primavera in arrivo troverà Roma prigioniera di smog e rumore. Polveri fuorilegge due giorni su tre, con media giornaliera di 78 microgrammi per metro cubo (µg/m3) sabato 17 marzo e 75 µg/m3 venerdì 16, rispetto al limite giornaliero di 50 µg/m3 e ben 9,6 µg/m3 per la media giornaliera del benzene (riferito a un periodo di mediazione che è l'anno civile). Inquinamento acustico da record: sempre sopra i 70 decibel, tre giorni su tre ben oltre i limiti di legge, sia di giorno che di notte. E' questo il quadro che si evince dalle analisi compiute a Via Cavour, nel pieno centro di Roma, dal Treno Verde, la celebre campagna di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane realizzata con la partecipazione del Ministero dell'Ambiente e con il contributo di Enel Green Power.

Le analisi esposte sono il frutto delle 72 ore di monitoraggio effettuate dal laboratorio mobile di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana), posizionato in via Cavour, hanno anche evidenziato che nei tre giorni di monitoraggio, sono risultati sotto controllo i valori di biossido di zolfo, monossido di azoto, monossido di carbonio e ozono.

Anche l'Arpa Lazio conferma l'allarme smog per Roma: nella centralina di Corso Francia proprio venerdì scorso è stato esaurito il bonus di legge di 35 superamenti annuali della media giornaliera di Pm10, a soli 77 giorni dall'inizio dell'anno. Nel Lazio, non va meglio a Frosinone, dove i superamenti sono già arrivati a 56 giorni, la città è settima nella black list italiana per numero di giorni di sforamento dei valori del Pm10.

Queste osservazioni si evidenziano anche dalle analisi compiute dall'equipaggio del Treno Verde che, con strumenti scientifici forniti da Con.Tec, una centralina portatile che consente di fare monitoraggi itineranti, ha effettuato un'istantanea delle polveri sottili ad 'altezza uomo', camminando per le strade romane nelle giornate del 15 e del 16 marzo. Nella giornata del 15 marzo, dalle ore 17.00 alle 19.30, l'equipaggio del Treno Verde si è inoltrato nella zona tra Corso Trieste, Viale Somalia, Via Eritrea, Via Salaria e Viale Regina Margherita dove la media oraria di PM10 registrata, prossima alla soglia di legge, è stata di 49,03 mg/m3 con un 28,16 % costituito da Pm2,5.

La zona, spiega l'associazione ambientalista, "è assediata dalle auto, soffre la riapertura al traffico e trarrebbe un considerevole miglioramento dei livelli di inquinamento atmosferico se, al fine di favorire un sistema intermodale di trasporti più efficiente e sostenibile, fossero ripristinate le corsie preferenziali per potenziare il trasporto pubblico". Il 16 marzo, dalle 15.40 alle 17.40 i volontari di Legambiente si sono diretti nei dintorni di S. Giovanni in Laterano, Piazza Re di Roma, Appia Nuova. Anche qui 'mal'aria': media oraria di Pm 10 52,105 mg/m3 registrata con un 30,77 % costituito da Pm2,5.

Il Pm2,5, sottolinea Legambiente, "consiste in un insieme di particelle con diametro decisamente minori rispetto al Pm10 e ancora più pericolose per la salute umana, perché riescono a penetrare nel punto più profondo del polmone. A riguardo, la normativa italiana prevede l'obbligo di misura del Pm2,5 ma non fissa alcun limite di riferimento, mentre a fissarlo è la direttiva europea 2008/50/Ceche stabilisce come limite annuo, e non giornaliero, 20 mg/m3".

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