Probabilmente non poteva andare diversamente. Se uno vive per strada, se uno vive la strada, è giusto che la Morte lo colga per strada. Perchè Giovanni Papiri era la strada. E, almeno stavolta, non se ne è andato da solo. Giovanni camminava. Anche nella sera di venerdì 2 marzo. Le medicine in una busta appena comprate, lo sguardo sempre in basso, malinconico, triste. Solo. La Morte lo ha colto dove doveva coglierlo, dove lui avrebbe voluto che lo prendesse: in quelle strade che lo hanno accompagnato per tutta la vita, quelle strade in cui tutti noi lo vedevamo camminare. Pioggia, sole, caldo, freddo, anche neve lo scorso mese. Giovanni camminava. Poca voglia di parlare, molti pensieri da tenere a bada, una vita da raccontare a qualcuno che non aveva voglia di ascoltare. Per questo rendiamo omaggio a Giovanni, per questo siamo quasi felici che sia morto in strada. Perchè almeno qualcuno lo ha visto, e qualcuno si è dispiaciuto. Se ne va un pezzo di Guidonia, uno dei tanti invisibili che hanno fatto parte, senza volerlo, della nostra vita. Dispiace solo che pochi renderanno a Giovanni il tributo dovuto dopo una vita solitaria. Le strade di Guidonia saranno un po' più sole da questa sera. A ripensarci, non abbiamo mai visto Giovanni in compagnia. E forse è per questo che tutti dovremmo sentirci un po' in colpa.
“La strada mi arricchisce, continuamente. Lì avvengono gli incontri più significativi, l'incontro della vera sofferenza, l'incontro di chi però ha ancora tanta speranza e allora guarda, attende. Per la strada nascono le alternative, nasce il voler conquistare dei diritti”. Sofferenza, speranza, attesa. Tre parole che racchiudono a pieno lo spirito di Chilometro. Buon viaggio Giovanni.
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