"Acclamate i vostri eroi, sciogliete le briglie ai Somari e che sia dato inizio al Palio”. E’ con questi versi che si conclude da otto anni a questa parte lo 'Ius Iurandi', il giuramento che, ad Amatrice, l’antica Ma-Trù, precede la Corsa degli asini-sindaci dell’antica via del Sale, la Salaria, appunto. E sono infatti i paesi della zona, limitrofi o storicamente amici di Amatrice, a partecipare, assieme ad Amatrice alla competizione di domenica: una corsa a briglia sciolta in sella a un somaro che, su una cravatta porta il nome del sindaco del proprio paese. Ecco, dunque, perché il Palio degli asini-sindaci. Che sia un evento di gran fascino e, al contempo, divertente che è andato via via conquistando la scena, non lo dice solo la gran quantità di gente che si riversa per l’occasione nel paese. Amatrice ha creato, per questo avvenimento, un vero e proprio Somarodromo. Ed è lì che, in un giro e mezzo, gli asini-sindaci e le corrispondenti Pro Loco, fra lazzi e scherzi si giocano l’onore e la reputazione. All’ultimo arrivato tocca, infatti, il temutissimo campanaccio a sancire, ironicamente, il disonore.
Nato per gioco per rispolverare un vecchia tradizione tipica delle zone montane, il Palio dei Somari ha finito per attirare nella cittadina ai piedi migliaia di persone che in un coinvolgente clima da stadio fanno il tifo per questo o quell’asino-sindaco, durante le batterie di qualificazione, le semifinali e la finale. La manifestazione, che inizia con un coloratissimo corteo – che si snoda per le vie del paese – di cinquecento figuranti in costume provenienti dai paesi dei dintorni ha il suo culmine al Somarodromo, dove il corteo giunge per dare il via alla corsa. Non prima di aver benedetto gli asini-sindaci nel Benemerito Istituto Padre Giovanni Minozzi e di aver eletto la prima dama del Palio.
“In tutto i partecipanti saranno in quindici – dice a IGN, testata online dell'Adnkronos, Carmine Monteforte, presidente della Proloco di Amatrice -. Oltre a noi, ci sarà Roccantica, Accumuli, Posta, Castel di Tora, Cantalice, Greccio, Cittaducale, e Borbona per il reatino. Montorio Alvomano del Teramano, Montereale dell’Aquila e Arquata del Tronto, Montegallo di Ascoli Piceno. Più le due ultime iscritte. Tra le new entry ci sono Monterotondo della provincia di Roma e Appingnano del Tronto di Ascoli Piceno.
E, alla fine, tutti a tavola. Ma per quest’anno sono previsti 'due invitati speciali' al pranzo del Palio. Il primo è il prosciutto IGP di Amatrice “Indicazione Geografica Protetta” che riconosce e protegge la semplicità e genuinità con cui da sempre si fa il prosciutto a in questi luoghi. Il secondo è il gorgonzola che viene portato in tavola dall’omonima proloco. "Tutti i partecipanti – conclude Monteforte – avranno la possibilità si assaporarlo insieme al Polentone di Castel di Tora e alla bruschetta di Casaprota".
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