Il Questore Tagliente ha disposto per trenta giorni la chiusura di due locali, uno al Casilino e l’altro a San Lorenzo, all’esito di un'istruttoria della polizia amministrativa. Diverse le irregolarità emerse nel corso dei controlli della polizia, tra le quali il gioco d’azzardo e lo spaccio di sostanze stupefacenti. Nel primo caso gli agenti del commissariato Casilino hanno denunciato in stato di libertà la titolare di un bar, 33enne romana, per favoreggiamento del gioco d’azzardo. Avrebbe dovuto essere solo un bar, ma invece la sera, dopo la chiusura al pubblico, si trasformava in “bisca” e l’accesso all’interno del locale era consentito soltanto ad una clientela “selezionata”. Un sistema di videosorveglianza con telecamere a raggi infrarossi proteggeva l’entrata da visite “inopportune”, proiettando le immagini dell’esterno su di uno schermo all’interno della sala. Al momento del blitz degli agenti erano state sorprese 17 persone intente ad effettuare puntate sul lancio dei dadi o impegnati in partite di poker. Nella circostanza erano state sequestrate puntate per un ammontare di oltre 10.000 euro in contanti e numerosi manoscritti indicanti cifre e nominativi. Già nell’anno 2007, la Polizia aveva sospeso la licenza per la presenza di cittadini extracomunitari irregolari e con precedenti penali. Nel 2008, invece, nel locale alcuni malviventi avevano aggredito e ferito a colpi d’arma da fuoco due avventori.
Irregolarità di altro genere sono state invece rilevate durante il controllo in un bar di piazzale Tiburtino dove, gli agenti del commissariato San Lorenzo hanno denunciato in stato di libertà la titolare, cittadina cinese di 28 anni. Alle sue dipendenze la donna aveva assunto una cittadina extracomunitaria priva di permesso di soggiorno, favorendone così la permanenza illegale sul territorio nazionale. Nel corso delle verifiche, i poliziotti hanno scoperto anche un ingente quantitativo di sostanza stupefacente nascosta sotto un tavolo del locale. All’interno è stata anche riscontrata la presenza di un videopoker irregolare, oltre a documenti appartenenti ad un cittadino straniero comunitario, dei quali la responsabile non ha saputo fornire alcuna giustificazione. Il bar in diverse circostanze era stato anche teatro di litigi e risse tra persone con precedenti penali nonché episodi di spaccio, creando situazioni di pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica.
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