Tutto esaurito alle Scuderie Aldobrandini per il secondo incontro formativo organizzato dall’istituto di credito tuscolano in collaborazione con l’Ordine dei Dottori Commercialisti di Roma e la Federlus – Esperti professionisti e docenti universitari hanno intrattenuto la qualificata platea analizzando gli aspetti pratici dei provvedimenti entrati recentemente in vigore e che mirano a contrastare l’azione delle organizzazioni malavitose
FRASCATI – Per analizzare gli aspetti pratici dei provvedimenti entrati in vigore in materia di contrasto alla criminalità attraverso le normative «antiriciclaggio», si è svolto lunedì 21 marzo, alle Scuderie Aldobrandini, un interessantissimo convegno organizzato dalla Banca di Frascati di credito cooperativo in collaborazione con l’Ordine dei Dottori Commercialisti di Roma.
L’incontro, patrocinato dalla Federazione delle BCC di Lazio Umbria e Sardegna (Federlus), ha registrato il tutto esaurito, a conferma dell’importanza del tema discusso e della sempre alta attenzione che il mondo professionale dell’area tuscolana dimostra nei confronti d’iniziative culturali di spessore.
Dopo il saluto alla qualificata platea da parte del prof. Claudio Ferri, presidente della Banca di Frascati, al quale si è aggiunto il dott. Carlo Moretti dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Roma, ha preso la parola il dr. Francesco Liberati, presidente della Federlus, il quale si è complimentato con la dirigenza del neonato istituto di credito per l’alto profilo organizzativo e tematico dei suoi incontri pubblici con le realtà economiche dell’area.
Per spiegare come funziona la normativa e qual’è l’iter seguito dalla Banca d’Italia allorquando vengono sottoposte alla sua attenzione, da parte di banche e professionisti, «segnalazioni» di operazioni economiche sospette, attribuibili a singoli o organizzazioni che cercano di «riciclare» denaro proveniente da frode fiscale o attività illecita, è intervenuto l’avv. Alfredo Tidu, direttore dell’Unità di Informazione Finanziaria di via Nazionale.
«Già nel 2010 – ha spiegato il dirigente di Bankitalia – le segnalazioni di operazioni sospette sono cresciute in maniera esponenziale. Ciò si deve ovviamente all’entrata in vigore delle norme che determinano la loro obbligatorietà, ma anche a un processo culturale positivo che vede gli italiani sempre più sensibili verso questi argomenti. Imprenditori e professionisti, cittadini e istituzioni, sono sempre più consapevoli del fatto che chi aggira le leggi lo fa certamente a suo rischio e pericolo, ma soprattutto a danno della collettività. Innanzitutto alterando il mercato della concorrenza tra imprese, dove vince chi può pagare di più, o ottiene appalti al massimo ribasso, perché ha l’esigenza primaria di “lavare” il denaro sporco».
Dei grandi risultati ottenuti dal contrasto «economico» all’attività delle organizzazioni criminali ha parlato il prof. Emanuele D’Innella, dottore commercialista e docente di diritto penale dell’economia all’università La Sapienza di Roma, oggi incaricato dall’Autorità giudiziaria di curare la gestione di ben sette aziende sottratte dallo Stato a imprenditori senza scrupoli e organizzazioni malavitose.
L’avvocato Bruno Assumma, titolare della cattedra di diritto penale all’Università Federico II di Napoli, ha ricordato che titolari e dirigenti d’azienda hanno visto regolamentare in maniera ancor più stringente gli obblighi di controllo e sana gestione aziendale fin dall’emanazione del decreto 231 del 2001, oggi rafforzato con relative responsabilità penali che prevedono anche la reclusione dalle norme sulla legge antiriciclaggio del 2007.
Elisa Dellarosa, consulente Federlus, ha spiegato in maniera dettagliata gli obblighi in funzione antirischio ai quali sono già sottoposti gli istituti di credito e l’entrata in servizio, dal primo settembre 2011, della funzione «antiriciclaggio».
Dello stesso tenore, arricchito da esempi di vita quotidiana e sulle crescenti difficoltà nell’affrontare la domanda di credito che arriva dalla clientela, l’intervento del dr. Paolo Giuseppe Grignaschi, direttore della Federlus, il quale ha ricordato che la funzione di controllo regolata dal decreto di prossima attuazione potrà essere affidata dalle piccole banche anche a organismi esterni, come la stessa federazione.
Degli obblighi d’identificazione e segnalazione da parte degli organi sociali e dei consulenti amministrativi ha parlato invece il dr. Enrico Crisci dell’Ordine dei Commercialisti di Tivoli, il quale ha rappresentato tutte le sue perplessità sull’effettiva e regolare applicazione delle norme, laddove «l’obbligatorietà della segnalazione entra in conflitto con il vincolo di tutela e segretezza dei dati trattati per conto del cliente, il quale si affida al commercialista, all’avvocato, all’esperto finanziario, ricercando principalmente la funzione di “consulente”».
Negli interventi del convegno, al quale ha assistito anche il maggiore Antonio Cannavacciuolo, comandante della Compagnia Frascati della Guardia di Finanza, più volte sono emersi dati sulla lotta alla criminalità organizzata che fanno ben sperare per il futuro.
Tra questi quelli che riguardano l’ex ristorante La Bazzica e una villa in via del Fico a Grottaferrata, sequestrati alla malavita romana, nonché la grande villa in via Orti di Villa Sciarra a Frascati, appartenuta a un esponente della Banda della Magliana, da tempo affidata alla Provincia di Roma che l’utilizza come sede del progetto «Officina dell’innovazione».
«Oggi – ha detto il prof. Ferri della Banca di Frascati – abbiamo perfettamente centrato l’obiettivo di fare cultura e informazione per lo sviluppo economico del nostro territorio. Le norme antiriciclaggio già ricadono e ricadranno ancor più su professionisti, imprenditori e semplici cittadini, spesso poco informati sui restrittivi provvedimenti entrati in vigore riguardo l’emissione di assegni bancari e l’utilizzo del denaro contante. Questo convegno è stato utilissimo per tutti noi e voglio ringraziare sentitamente la dirigenza dell’Ordine dei Commercialisti e la Federlus per essere al nostro fianco in maniera così professionale e amichevole».
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