All’Inviolata continuano ad autorizzare invasi. Il Cra fa il punto dell’attuale situazione che vive la discarica di Guidonia, evidenziando come “l'ineffabile Regione Lazio ha autorizzato la messa in esercizio di un nuovo lotto di discarica (il sesto!) nel cuore del Parco dell'Inviolata. Con Determina del 30 dicembre 2010, il Direttore del Dipartimento Programmazione economica e sociale della Regione Lazio ha concesso alla Eco Italia 87 di realizzare un nuovo grande invaso per 380.000 m3 di rifiuti indifferenziati”. Un mare di immondizia dunque, per la gioia di chi con i rifiuti ci fa affari, quindi Cerroni, deus ex machina dei rifiuti laziali. Uno potente, che i no proprio non se li vuol sentir dire. E infatti non glieli dice nessuno. La decisione del sesto invaso era già nell’aria dal 2009 – giunta Marrazzo – e oggi si concretizza in nome di quell’emergenza, ormai endemica, per il conferimento dei rifiuti urbani nel comprensorio di riferimento.
E quindi, la colpa dell’ennesimo lotto di discarica è di Marrazzo? Questo è quello che conviene far credere alla giunta Polverini. Non va dimenticato che “la legge impone a tutti i Comuni italiani di raggiungere alte quote di differenziazione e riciclo dei rifiuti – proseguono i rappresentanti del CRA – rendendo inutili e obsoleti gli impianti da costruire e su cui lucrano solo i privati. La Regione Lazio dimostra di sposare l'opzione impiantistica cerroniana e di non puntare sulla raccolta porta a porta, che valorizza il rifiuto e permette cospicui risparmi alle popolazioni”. Punti di vista: dipende per chi si valorizza il rifiuto. Per i cittadini non si può, per altri sì.
Il Comitato Risanamento Ambientale fa anche notare come l’invaso autorizzato contorni un sito archeologico dove sono state trovate decine di tombe di età romana. Gli ambientalisti definiscono dunque scandalosa “la Determina autorizzativa regionale, che pone ancora una volta i rifiuti abbancati in una nuova collina del degrado e dell'ignoranza come bene prioritario da tutelare rispetto ai beni storici e paesaggistici”. Tutto vero: lì c’è un parco archeologico, ma chi dovrebbe ricordarsene – è un parco regionale – e tutelarlo, renderlo fruibile ai cittadini, preferisce fare altro. Non mancano i riferimenti all’impianto da 190 mila tonnellate che verrà, e al Piano Rifiuti Regionale, che “pone tra le prescrizioni escludenti nuove discariche che queste non possano essere ubicate presso aree protette, presso beni storici e paesaggistici, presso autostrade”. Meraviglioso. Sul suddetto piano, era possibile fare osservazioni, entro il 5 febbraio. Pochi lo hanno fatto, solo alcune associazioni. Tra le amministrazioni, “non ci risulta che i tanto loquaci sindaci di Guidonia Montecelio e di Fonte Nuova si siano mossi in questo senso – chiudono dal CRA – ad onta degli sproloqui in favore della raccolta differenziata e della tutela dei beni territoriali (archeologici e naturalistici)”. A volte viene da pensare per quale motivo il cittadino del quadrante RomaEst debba penare in questo modo. A questo punto confidiamo nel contrappasso dantesco, perché a qualcosa dovremmo pur attaccarci, per continuare a sperare. E a vivere qui. Non ci sono chiari i motivi per cui uno dovrebbe continuare ad abitare qui, a progettare il suo futuro da queste parti.