Lazio – Abruzzo / Continua la battaglia dei sindaci contro i rincari A24 e A25

In In Evidenza da Yari Riccardi Commenti

Condividi

Firme e delibere approvate nei consigli comunali. Tutte da consegnare al Presidente della Repubblica, “al quale rimarcheremo, punto per punto, tutte le nostre istanze in una lettera che a breve gli invieremo, proseguiamo nella nostra azione, non molleremo”.

Proseguono le azioni di protesta dei sindaci contro i rincari autostradali della A24 e della A25. Azioni congiunte dei Comuni che uniscono in una unica strategia Lazio e Abruzzo. Nel pomeriggio di lunedì 12 febbraio la nuova riunione a Carsoli per gli ultimi aggiornamenti e per raccogliere le firme mancanti sulla missiva per il Presidente della Repubblica. Che non sarà il solo ad essere chiamato in causa: obiettivo della “coalizione” è anche ottenere il parere dell’Anac sulla concessione della società Strada dei Parchi, che gestisce l’autostrada in questione.

“Abbiamo richiesto formalmente l’ accesso agli atti mercoledì scorso, ma prima di 10 giorni non avremo una risposta – sottolinea il primo cittadino di Aielli Enzo Di Natale – ci stiamo muovendo su tutti i fronti, non escludiamo altri sit-in, ma una cosa è certa, non ci fermeremo”.

Un fronte congiunto quello della protesta, per una mobilitazione che dal 9 gennaio coinvolge oltre 60 amministratori tra Lazio e Abruzzo. Da ricordare il sit in a Roma e l’incontro con il ministro dei Trasporti Delrio.

“È un bel segnale quello che stiamo lanciando a livello nazionale – chiude il primo cittadini abbruzzese – dai Comuni più grandi a quelli più piccoli, fino ad arrivare alle Regioni, tutti si stanno impegnando per trovare una soluzione, nessuno escluso”.

La protesta prosegue anche sul fronte laziale. “Abbiamo finito una riunione di Consiglio comunale proprio oggi, abbiamo fatto nuovamente il punto insieme ai consiglieri per informarli sulle azioni messe in campo – dice il sindaco di Tivoli Giuseppe Proietti – proseguiremo sulla linea che abbiamo tenuto finora, chiediamo un intervento concreto, l’accesso agli atti e, ovviamente, la sospensione immediata dei rincari. Basta parole e soluzioni tampone, ora pretendiamo concretezza”.

 

 

Condividi