Elezioni Politiche e Regionali 2018, Noi con l’Italia: la campagna elettorale nel vivo a pochi giorni dal voto del 4 marzo.
Inaugurato ufficialmente lunedì sera 19 febbraio il comitato elettorale di NCI – Noi con l’Italia in Via Nomentana 404 a Fonte Nuova, dal capolista Pietro Sbardella, candidato al Consiglio Regionale del Lazio già consigliere regionale e con la presenza dell’Onorevole Luciano Ciocchetti, candidato alla Camera dei Deputati.
A fare gli onori di casa, Graziano Di Buò, consigliere comunale di opposizione, già Sindaco di Fonte Nuova (ricordiamo candidato Sindaco anche nelle ultime elezioni amministrative di giugno 2017 con Direzione Italia, Vita Nuova e Fonte Nuova Futura) e Alfio Tangredi (responsabile Direzione Italia, nelle ultime amministrative).
Al comitato elettorale di Fontenuova, Pietro Sbardella candidato capolista alla Regione Lazio ha incontrato gli amici del comprensorio e presentato la collega-candidata Anna Rita Poggelli, alla sua prima esperienza di candidatura ma presente nella vita politica con un lungo lavoro alle spalle in ruoli tecnico-organizzativi. Sbardella è anche il numero 2 candidato alla Camera del collegio plurinominale 1.
Apre la serata, Graziano Di Buò “L‘elezione di Pietro Sbardella e la vittoria di Parisi all’interno della Regione Lazio è qualcosa di necessario, all’interno del nostro territorio – afferma Di Buò – vorrei ricordare che ai tempi della Polverini abbiamo avuto un finanziamento di 6 milioni di euro, correva l’anno 2010 ed è stato realizzato il Palazzo Comunale, inoltre un tratto molto importante dei marciapiedi; se le amministrazioni che si sono succedute in questi anni avessero attivato altri finanziamenti europei, probabilmente avremmo oggi qualche altra opera e struttura pubblica da offrire ai nostri cittadini. Per fare questo, servono rappresentanti capaci e occorre tornare ad avere rapporti forti con la Regione”.
La parola passa a Pietro Sbardella, candidato capolista di NCI “Questa è l’occasione per aprire la sede di Fonte Nuova, a Torlupara, senza nulla togliere alle altre cittadine ma su questa direttrice ci sono sia l’ingresso a Roma che l’ingresso al Raccordo ed è obiettivamente una vetrina maggiormente di passaggio, è sostanzialmente un modo di dire “noi ci siamo, siamo qui”. Arriviamo alle elezioni leggermente in affanno – continua Sbardella – gli altri schieramenti erano in campagna elettorale già da mesi, noi siamo arrivati tardi per la tardiva scelta del candidato del centro-destra che è poi arrivato: siamo arrivati con qualche piccolo strappo che ritengo ora si stia colmando, rapidamente. La partita per la Presidenza della Regione Lazio è apertissima – dice Sbardella alla platea – gli ultimi sondaggi indicano Stefano Parisi in recupero su Zingaretti e sul M5S e dimostrano che, con questo ritmo, la distanza tra i due vada sempre più affievolendosi, stiamo davvero con il fiato sul collo. Sono abbastanza ottimista, anche se timoroso riguardo l’astensione al voto. Il M5S rappresenta, a mio avviso, un voto non di appartenenza ma un voto “contro”: mi rendo conto benissimo, inoltre, che la classe politica non sia stata in grado di interpretare le esigenze e i momenti difficili dei cittadini e del Paese. Il mio timore principale resta comunque Zingaretti, rispetto al M5S, che ritengo il peggior Presidente della Regione Lazio avuto”.
E sempre a proposito dei sondaggi “questo recupero dei sondaggi a nostro favore, si spiega con il fatto che nessuno crede più ai proclami di Zingaretti“. Così il consigliere regionale e capolista di Noi con l’Italia che aggiunge “Stefano Parisi sta riscuotendo grande consenso tra le persone probabilmente perché interpreta bene i tanti bisogni e necessità di sviluppo e concretezza dei cittadini”. Il pensiero poi rivolto inevitabilmente alla sanità del Lazio e diretto al Presidente uscente, Zingaretti. Un tema caldissimo e centrale anche in questi ultimi giorni di infuocata campagna elettorale è senza dubbio proprio la sanità “Zingaretti da commissario della sanità, ha tolto i finanziamenti per l’assistenza psichiatrica delle comunità, ha ridotto dall’80% al 16% i trasferimenti ai Comuni per le residenze sanitarie assistite: soltanto una battaglia in aula ha permesso di riportarli al 40%; sapete bene degli ospedali e cosa sia successo agli ospedali di Monterotondo e Palombara. Ha speso malissimo i soldi della sanità che ha avuto a sua disposizione; il Presidente uscente – continua Sbardella – spende esattamente la stessa cifra che spendeva Marrazzo quando venne commissariato. La differenza è che la Regione Lazio riceve dal Fondo Sanitario Nazionale circa 2 miliardi in più, però abbiamo 9.000 operatori sanitari in meno, migliaia di posti letto in meno e diversi ospedali chiusi”. “Per governare questa Regione ci vuole competenza, buon senso, formazione ed esperienza; penso che Stefano Parisi possa essere il Presidente, pur nel rispetto di tutti, che non abbiamo mai avuto”.
Anna Rita Poggelli, candidata alla Regione Lazio per la prima volta “stiamo girando lungo tutta la Provincia, è una campagna elettorale molto ristretta perchè c’è poco tempo, garantiamo davvero tutto il nostro impegno per raggiungere l’obiettivo. Ho accettato la candidatura con molto entusiasmo, questa campagna elettorale è esaltante anche se faticosa. I nostri programmi sono: lavoro, temi legati alle donne, maternità e lavoro, messo sempre in secondo piano rispetto al lavoro degli uomini, sono madre di tre ragazzi e sono nonna, conosco dunque bene i problemi delle donne”.
Chiediamo alla candidata Poggelli “Cosa può portare l’essere donna in una compagine politica? Sono poche le donne che riescono ad emergere nel mondo del lavoro, spero di portare un contributo da donna alle donne, da mamma che lavora, quale sono. E’ molto difficile coniugare il mondo del lavoro e la maternità? E’ molto difficile, ancora oggi, coniugare questo aspetto. Qual è la tematica a cui tiene di più? L’ambiente, vivo la natura e per me l’ambiente è fondamentale, mi piacerebbe seguire il lavoro delle commissioni ambiente ma anche pari-opportunità, il mondo del lavoro per la donna e la donna nella famiglia.
Luciano Ciocchetti candidato NCI- Noi con l’Italia alla Camera dei Deputati ” Stefano Parisi può vincere le elezioni Regionali – esordisce Ciocchetti – pensiamo che si possa colmare il piccolo distacco, dovuto al ritardo della candidatura, rispetto agli altri schieramenti politici. A livello nazionale, sembrerebbe che la maggioranza numerica al Senato ci sia, ora bisogna trovarla alla Camera. Si giocherà la partita sui 100 collegi uninominali, cento collegi in cui la distanza tra il M5S o il centro-sinistra è di pochissimi punti percentuali”.
Cosa ne pensa dell’astensionismo, ormai un vero e proprio partito?
E’ un fenomeno preoccupante testimone della disaffezione politica, spero si comprenda che c’è bisogno di andare a votare e di scegliere perchè siamo in un passaggio epocale del Paese.
Teme più il cosiddetto “voto di pancia” e di protesta o l’astensionismo?
Sicuramente l’astensionsimo, che si sta assestando tra il 30 e 35% e di questo dato la metà sarebbe ancora indeciso o tentato di non votare. E’ preoccupante, a mio avviso, anche il voto di pancia perchè segna una disaffezione politica e una non capacità di scegliere un percorso di governo. L’italia e la Regione hanno bisogno di stabilità politica e spero che riusciremo a far comprendere questo concetto.
Una parola ai giovani, ai 18enni, a chi andrà a votare il 4 marzo per la prima volta. Alcuni sondaggi mostrano gli “under 27” indecisi o in piena crisi da urna.
“Viviamo in una società liquida gestita dai social, da Facebook, da Twitter, da Instagram e non solo, non ci sono più le grandi battaglie ideologiche, con tutti i limiti che quelle battaglie avevano, portando addirittura i giovani alla violenza e allo scontro fisico ma c’era però grande partecipazione. I giovani erano attratti nelle scuole a partecipare all’attività politica, non soltanto appartenenti a destra-sinistra ma anche movimenti di giovani democristiani, giovani liberali e di altri partiti più moderati. Oggi la partecipazione non c’è più, colpa senza dubbio di tutte le classe dirigenti di questo Paese; i giovani sono molto lontani dai partiti, responsabili questi ultimi della grande disaffezione da parte dei ragazzi, in particolare. Mi sento di invitare ad andare a votare, invitando a “votare per il vostro futuro, cercando di presentare proposte che abbiano dentro il futuro, ossia il recupero dell’ascensore sociale: le generazioni precedenti offrono alle generazioni successive opportunità migliori di quelle che hanno avuto loro, noi dobbiamo ricostruire questo tessuto e c’è bisogno della partecipazione di tutti i giovani”.
Perchè votare Noi con l’Italia?
“E’ un partito che ha portato a sciogliere dieci partiti e a farne uno solo, laddove ognuno crea oggi un partito proprio è un segnale di rilevanza. Votare Noi con l’Italia perchè occorre mettere insieme valori popolari fondamentali quali solidarietà, famiglia, natalità, valori e questioni importanti che servono a ricostruire l’humus della società con valori liberali in economia, perchè se non inseriamo nella nostra economia dei valori liberali noi non riusciremo a rimettere in moto l’economia del Paese e a ricreare posti di lavoro, inoltre noi parliamo alla testa e non alla pancia” e a proposito di tasse, sgravi fiscali “si parla tanto di tagli alle tasse, nessuno però spiega poi le coperture, ebbene noi abbiamo presentato per tre volte a tre leggi di bilancio degli emendamenti per ridurre la pressione fiscale (famiglie, società e imprese, locali produttivi), quegli emendamenti sono stati dichiarati ammissibili, soltanto che il governo Renzi-Gentiloni ha fatto la politica dei bonus e non quella del taglio strutturale che rimetta in moto l’economia”
Problema rifiuti, nel Lazio ci sono dieci TMB. Come riuscire a risolvere il problema, puntando su una corretta differenziata e rendere i Comuni virtuosi o sugli impianti? Qual è la ricetta per uscire dall’emergenza rifiuti secondo voi?“
“La differenziata deve essere promossa e aumentata ma non potrà mai raggiungere il 100%, in Comuni , ad esempio, grandi come Roma; è impossibile e utopico fare una differenziata al 100%, servono gli impianti. Bisogna invece chiudere il ciclo dei rifiuti, portare la differenziata più alta possibile fermo restando che resterà sempre quel 30-40% che andrà trattato attraverso gli impianti: quindi i TMB, gli impianti per l’umido e inoltre le balle che escono dai TMB dovranno essere bruciate. Oggi le balle che girano per l’Italia e all’Estero le paghiamo due volte, esistono e ci sono invece i termovalorizzatori che possono essere aperti, funzionanti. Come dice Stefano Parisi – continua Ciocchetti – per il problema rifiuti basta riattivare i termovalorizzatori esistenti, nel Lazio quello di Colleferro per esempio, stiamo buttando tra l’altro milioni di euro e paghiamo la Tari più alta: occorre dunque riattivare gli inceneritori spenti e aumentare la raccolta differenziata. Ci vuole il coraggio di decidere, quello che Zingaretti non ha avuto”.
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