“Da zona franca a miniera urbana”. È in carica dall’agosto del 2014. Un incarico arrivato contestualmente all’elezione a sindaco di Tivoli di Giuseppe Proietti, che lo ha voluto alla guida dell’Asa, municipalizzata dove il Comune è socio unico, trovata in condizioni economiche disastrate con una città alle prese con una gestione dell’immondizia ai limiti dell’emergenza. Abbiamo fatto il punto sullo stato di salute dell’azienda e su quello ambientale rispetto ai rifiuti – recente è l’avvio della raccolta differenziata – con Francesco Girardi, amministratore unico dell’Asa di Tivoli.
Partiamo con la domanda più scontata. Come sta oggi l’Asa?
Le parole del socio unico, del sindaco Proietti, sono chiare: l’azienda oggi è risanata. La situazione è evidentemente cambiata dal 2014, quando abbiamo trovato una voragine da 18 milioni di euro di debiti ristrutturati e risalenti al periodo che va dal 2006 al 2012, quando di fatto l’azienda è andata a picco con un servizio di raccolta che possiamo definire una “indifferenziata porta a porta” e senza o quasi uno spazzamento efficace.
Oggi si è ridotto a circa 6, meno di un terzo del debito iniziale, a fronte di circa 5 milioni di crediti da parte del Comune. Un percorso che è nato con gli investimenti fatti a partire dal dicembre del 2014, dunque in piena crisi finanziaria: un iter industriale prima sperimentato, adattato e oggi sostenuto alla luce dei risultati in decoro e percentuale di differenziata senza dimenticare il risparmio economico sulla TARI . Il tutto con il sostegno della maggioranza e di parte dell’opposizione: il risultato più evidente è il nuovo contratto di servizi con validità triennale in luogo del’attuale contratto scaduto ed in proroga dal 2012.
Siete alle prese con l’avvio della raccolta differenziata porta a porta. Quali saranno i prossimi passi?
Stiamo procedendo con l’estensione del servizio nel centro urbano e nel centro storico. Il sindaco e la maggioranza hanno voluto dare la priorità alle periferie, per anni abbandonate a se stesse e vessate dall’annoso fenomeno dell’abbandono rifiuti anche da non residenti e ditte in regime di evasione provenienti sia da Tivoli che da fuori Comune: è evidente che le zone centrali di Tivoli hanno delle caratteristiche urbanistiche e viarie più complesse, meritevoli di un approccio differente nei modelli di raccolta da pianificare e condurre.
Sui social tuttavia spesso si leggono commenti non proprio felici del servizio e più in generale della gestione dei rifiuti…
Io vedo invece molto entusiasmo. Quartiere dopo quartiere sto notando la stessa voglia delle persone di riappropriarsi di un servizio pubblico finalmente efficiente, ciò che per anni ai tiburtini era stato negato. Nell’agosto del 2014 avevamo il 9% di differenziata, nel dicembre del 2016 siamo arrivati a superare il 51 %: siamo tra quel 35% dei Comuni tra i 50 e i 100 mila abitanti che hanno raggiunto questo traguardo È proprio su queste percentuali che è possibile reperire tracce oggettive e inconfondibili dell’approvazione dei cittadini, non in alcuni improvvisati post su facebook alimentati spesso da interessi di parte.
E allora come spiega alcuni feedback negativi? Non ci sono davvero più criticità?
Chi è contento di un servizio non lo scrive sempre tutti i giorni sui social, ma lo conferma per strada e nel suo comportamento quotidiano oggi mutato. Chi ha qualche “mal di pancia”, e probabilmente qualche interesse di parte, nota anche piccolissime problematiche e le ingigantisce appositamente. È chiaro che alcune gravi problematiche restano, non lo neghiamo mai e riguardano in modo quasi esclusivo ormai i circa 7 siti, tutti periferici e limitrofi ad altri comuni, tra i quali Guidonia e Roma. In queste zone del nostro territorio prosegue un abbandono incontrollato di rifiuti, che non è solamente recente ma proviene da un decennio di cattive abitudini, da ditte che smaltiscono illecitamente i loro materiali.
E le conoscete queste ditte?
Ne conosciamo la tipologia oltre che per alcune anche il nome viste le tracce reperibili dai loro sversamenti. Abbiamo avuto “l’onore” di ospitare un atelier di Roma che butta i propri manichini a Cesurni, il “piacere” di apprezzare l’olezzo degli scarti di una macelleria gettati a Via dell’Aeronautica, un parrucchiere di un importante quartiere cittadino che smaltisce la propria roba dietro Strada Galli, e ancora carrozzerie e gommisti. Stiamo riscontrando un lieve decremento generale rispetto agli anni scorsi e soprattutto da parte delle ditte edili. Nel nuovo contratto di servizi spero che passino alcune proposte discusse nelle varie commissioni ambiente in questi anni e ASA possa dunque consentire l’ingresso presso i centri di raccolta anche alle ditte edili previo pagamento del solo smaltimento. L’abbandono dei rifiuti urbano, la busta dell’umido piuttosto che della plastica, è una conseguenza ed è comunque la minima parte : è così che si “seminano” le discariche.
Recente, lo abbiamo raccontato su questo giornale, è il caso di via Euclide, dove una ragazza è stata minacciata per aver fatto notare a un uomo i suoi rifiuti abbandonati. State lavorando sul fronte del controllo?
La signora di Via Euclide, che ringrazio personalmente oltre che a nome di tutta ASA, oggi sa che i suoi sforzi per difendere il proprio territorio non sono vani e inutili come una goccia nel mare.
Il nuovo approccio, concordato con l’assessore all’Ambiente, è simboleggiato dall’istituzione di un tavolo di coordinamento permanente tra Comune, Asa, polizia provinciale e carabinieri. Una delle attività promosse è l’utilizzo delle fototrappole, già acquistate e presto in nostro possesso. Sarà un nuovo corso: gli strumenti inviano mms ed e-mail istantanee, con batterie che durano più di 20 giorni. Chi viene “pizzicato” non ha scampo: anche se le fototrappole vengono rubate, a noi le immagini arrivano istantaneamente. Ma invito sempre tutti a fermarsi e a portare la mente a due soli anni fa: se oggi 7 siti degradati nelle periferie attendono risposte efficaci e definitive a cui stiamo lavorando e spesso sperimentando varie opzioni, questi spettacoli indecorosi sono decisamente residuali rispetto a quanto accadeva con 1300 cassonetti sparsi per la città e oltre 20 siti degradati fino al centro storico, dietro Villa d’Este per intenderci, davanti la Villa Adriana in prossimità dell’accesso, a Piazza Rivarola l’ingresso dell’area Medievale nonchè uscita di Villa Gregoriana.
Sono tanti i turisti e il commercio locale che oggi e da due anni a questa parte, possono finalmente godere di una Città ripulita, regolarmente spazzata da cima a fondo con rinforzo di personale e macchinari dedicati ai diversi tipi di fondo stradale : dai sampietrini del centro storico in cui agiscono degli innovativi aspiratori elettrici supersilenziati, alle aree asfaltate e miste con lastricati e aiuole di Tivoli Terme, Campolimpido e Villa Adriana in cui ASA interviene con 4 spazzatrici più una nuova da poco acquistata di tipo aspirante particolarmente utile nel periodo autunnale.
Come si sconfigge l’inciviltà simboleggiata dallo scarico abusivo di rifiuti?
Come tutti i fenomeni sociali occorre approcciare al fenomeno in modo antropologico. Cosa spinge questi soggetti a considerare strade e aree verdi come territorio di sfogo per i loro istinti incivili? Io mi sono dato due spiegazioni: sono persone che vogliono risparmiare, a spese dell’ambiente, su trasporto e smaltimento dei loro rifiuti, altre invece sono persone che hanno il preciso interesse nel tenere la città nel degrado in modo visibile. Penso ad alcune porzioni di territorio ancora da edificare: se soggette a degrado premeditato si prestano nella “vulgata” anche a considerazioni di inutile speculazione edilizia. La soluzione è nel nuovo atteggiamento della maggioranza dei cittadini che hanno deciso di voltare pagina: la ragazza che ha segnalato il fatto in via Euclide e tanti che continuano a farlo nonostante rischino minacce e violenze. Da queste persone che amano il loro territorio sta partendo una nuova ondata di civiltà sopita, fatta di collaborazione con le istituzioni, di segnalazioni quotidiane di questi atti contro la collettività, che fanno male all’ambiente e che abituano al degrado le giovani generazioni.
Facciamo un salto nella politica. Da molti lei è considerato uno delle maggiori personalità in campo ambientale, e alcune voci raccontano della volontà di alcuni di coinvolgerla in progetti politici nella prossima campagna elettorale di Guidonia. Qualcuno l’ha chiamata? La vedremo assessore?
Sto ricevendo alcune telefonate, è vero, ma solo per condividere le modalità con cui abbiamo portato Tivoli fuori dall’emergenza rifiuti e ad un’elevata raccolta differenziata con contestuale riduzione della TARI. Non ho ricevuto proposte per altri incarichi anche perchè Tivoli e ASA sono al centro della mia attenzione e azione quotidiana, ma mi piacerebbe che in campagna elettorale a Guidonia si parlasse di noi e dell’ipotesi di uniformare il modello di raccolta tra i due Comuni oltre che, finalmente, fare squadra.
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