Un partito che nasce con le primarie, strumento per eccellenza delle dinamiche interne. Così Matteo Orfini ha commentato l’imminente avvio dell’iter relativo alle primarie di coalizione del Partito Democratico di Guidonia e del centrosinistra, la competizione interna che darà un volto e un nome al candidato sindaco che dovrà tentare di far dimenticare la sconfitta del 2014, quando Domenico De Vincenzi perse al ballottaggio contro Eligio Rubeis. Un commento, quello del presidente, che assomiglia tanto a una “benedizione”, ma soprattutto a un manifesto che tanto farebbe comodo al Pd di Guidonia, alle prese da anni con frequenti e ben note divisioni interne. Parole, quelle di Orfini, che arrivano a una settimana esatta dall’apertura delle iscrizioni per l’albo degli elettori per le primarie – si vota poi il 2 aprile – e nei giorni della conferenza programmatica e di organizzazione del Partito Democratico della Provincia di Roma, che si tiene a Guidonia e alla quale sono attesi Nicola Zingaretti e Fabio Melilli. “Noi nasciamo con le primarie, è lo strumento per eccellenza del nostro partito: quando ci sono difficoltà o quando ci sono problemi – spiega Orfini – rappresenta anche un modo che aiuta a risolverli, perché affida le decisioni non solo ai gruppi dirigenti ma anche ai nostri elettori, a quelli che più di ogni altri hanno il diritto a discutere con noi”. Dopo le voci delle scorse settimane, che raccontavano dell’eventualità di un candidato “dall’alto” per il centrosinistra locale, fatto che avrebbe di fatto stoppato ogni velleità di primarie, stavolta il discorso viene posto sul piatto in maniera del tutto chiara. Dal presidente del partito nazionale. La parola non solo ai gruppi dirigenti – e alle correnti, aggiungiamo noi – ma anche e soprattutto agli elettori e ai militanti del partito. Idea semplice, dopotutto. “Non posso che fare un grande in bocca al lupo al partito di Guidonia e alla coalizione che si costruirà per le primarie. Saranno sicuramente bellissime primarie e che vinca il migliore”.
Detto del “mistero” intorno alle candidature per la competizione, visto che di ufficiale non c’è nulla e che le voci su nuovi nomi si accavallano giornalmente, le date, ancora da confermare, tuttavia sono arrivate. Si parte il 18 febbraio, si vota il 2 aprile. Il nome del candidato sindaco del centrosinistra arriverà dunque tra due mesi. Il tutto nella totale assenza di nomi, volti e programmi anche sugli altri fronti. Manca il candidato – o i candidati? – del centrodestra, manca il nome del Movimento 5 Stelle, manca quello di eventuali movimenti più o meno civici. Forse al primo nome ufficializzato usciranno fuori tutti gli altri. Per ora sembra una corsa al contrario, un reality show dal titolo “Chi non vuol essere primo cittadino”. Vista la situazione delle casse comunali, non riusciamo a dar torto agli eventuali e ad oggi misteriosi “non” concorrenti.
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