Un incontro formativo e informativo sui temi del cyber bullismo e su tutte le problematiche connesse. Il titolo è #Connessi Sicuri?# ed è organizzato dall’istituto comprensivo Leonardo da Vinci di Guidonia per venerdì 24 febbraio, nella Sala San Francesco della parrocchia di Santa Maria di Loreto: sarà il dirigente scolastico, la professoressa Gabriella Di Marco, a illustrare con la professoressa Alessandra Daga un lavoro di ricerca sull’uso di internet da parte degli adolescenti, svolto da alunni delle ex classi terze dello scorso anno scolastico, in collaborazione con la dott.ssa Donatella Tuzi dell’ISTAT di Roma. La sicurezza in rete al centro dunque, con gli eventuali e famigerati problemi di bullismo ad essa connessi affrontati e analizzati. Collaborerà, e sarà presente all’incontro, anche la Polizia di Stato, nella figura dell’Ispettore Davide Sinibaldi del Commissariato di Tivoli, coordinatore del progetto Scuola Sicura: quello di giovedì è il nuovo appuntamento di un progetto già avviato nel mese di dicembre, che ha visto incontri con i genitori degli alunni e lezioni nelle classi sulle problematiche già individuate nelle fasi precedenti. “Nativi digitali, cybernauti, chat, like, emoticon, hastag, www e via discorrendo, tutti termini ormai entrati nel linguaggio comune, di tutti noi. Ma soprattutto cibo quotidiano per le giovani generazioni di questi anni 2000. Generazioni nate col pollice verso, in questo caso verso l’alto, per esprimere un giudizio su tutto ciò che vedono o leggono, esprimendo così un’emozione, un gradimento, accompagnato anche da qualche faccina disegnata, anch’essa una forma di espressione. Cibo quotidiano, abbinato ad un linguaggio che sta cambiando, come il modo di scrivere di queste generazioni, poco disponibili ad esprimere, con frasi complete e grammaticalmente corrette, i propri pensieri o a riassumere racconti quotidiani. Perché questo? E soprattutto come mai?”: così l’istituto presenta l’incontro di giovedì, ponendo domande che hanno molteplici risposte. Un panorama, quello del digitale e del cibernetico, sul quale grava il rischio del cyber bullismo, ovvero azioni di bullismo praticate coi nuovi mezzi di comunicazione. Le chat, ma soprattutto i social network, sono diventati i canali che mettono alla gogna, spesso i più deboli o il soggetto da “ sacrificare “, in poco tempo con una moltitudine di persone. In ogni luogo, non più nel piccolo angolo del giardino condominiale, bensì in una vetrina infinita. Un problema molto grave, che sta prendendo piede da tempo e che si sta cercando di risolvere, partendo subito con azioni informative e preventive. “Informare i soggetti bullizzati dicendo che c’è chi può aiutarli, chi può cercare di risolvere i loro problemi. Problemi che spesso alle famiglie vengono nascosti, per pudore, per timore. Ma possono emergere nelle scuole, ambienti in cui i ragazzi vivono quotidianamente, dove possono trovare un coetaneo pronto ad aiutarlo, segnalando il disagio. E la scuola, a volte, può sostituirsi alla famiglia, qualora fosse assente o impreparata, intervenendo nella soluzione del problema, chiedendo aiuto anche ad altre istituzioni preposte in tal senso”. Questo, e molto altro, sarà affrontato dall’istituto, e da tutte le agenzie educative interconnesse con l’azione didattica e sociale che la scuola svolge.
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