Guidonia. All’Imperiale tutto esaurito per Corinne Clery, Barbara Bouchet e Iva Zanicchi

In Cronaca & Attualità, In Evidenza, Primo Piano, Spettacolo da Riccardo Sgroi

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Ancora uno strepitoso successo per il Teatro Imperiale che ha registrato il pienone sia sabato 30 che domenica 31 per lo spettacolo “3 donne in cerca di guai”: una commedia spiritosa e intelligente in cui ha recitato un terzetto di tutto rispetto composto da Corinne Clery, Barbara Bouchet e la sorprendente Iva Zanicchi, riscuotendo anche moltissimi applausi da parte del pubblico.

La commedia è ambientata nella Parigi di oggi, una metropoli che nonostante il suo intramontabile romanticismo fa da dimora anche a moltissimi cuori spezzati, capita perciò che Micky, la Zanicchi, si ritrovi dopo trent’anni di matrimonio ad elemosinare un po’ d’affetto persino dallo stesso marito che l’ha abbandonata per una ventenne. La situazione è grottesca, quasi umiliante, e intervengono due vecchie amiche “scout” a tirarle su il morale: la prima è Martine, una donna in carriera, determinata, risoluta e indipendente, interpretata  dalla rediviva Barbara Bouchet; la seconda si catapulta nella casa dopo aver perso il lavoro nel Club Mediterranee, con le civetterie e le moine, di chi ha girato tutto il mondo, senza mai trovare una casa e nemmeno un compagno. Corinne Clery, che sul palco si chiama Annie, è abituata ad essere circondata da occhi e attenzioni, finalizzati allo svago vacanziero e dunque destinati a finire in poco più di due settimane, e gioca il suo ruolo di facile preda, con una abitudinarietà che stride con la sua età e la fa apparire tanto ingenua quanto indesiderata. Per gioco, ma soprattutto per la necessità di allontanare la solitudine, le tre decidono di convivere in questo appartamento, per altro già subaffittato ad un giovane studente universitario che pur essendo fermamente convinto della sua omosessualità, è molto più confuso riguardo i suoi partner, che continua a cambiare con estrema facilità.

Come se questo quadretto non fosse già ricco di colori difficili da accostare, il giovane figlio di una loro vecchia amica trascorrerà due settimane a Parigi, per smaltire la cocente delusione amorosa che lo ha spinto addirittura a tentare il suicidio. L’ultimo arrivato è giovane, bello e nonostante tutto, deciso a divertirsi; ha perciò tutte le carte in regola per diventare l’oggetto consolatorio di ognuna delle tre amazzoni, ma “ovviamente” non sarà così. La commedia, fortemente voluta da Corinne Clery che vedendola a Parigi ne volle acquistare i diritti insieme al regista Nicasio Anzelmo, resta godibile e divertente, catturando sorrisi e applausi. Alcune battute sono dettate dai luoghi comuni legati al sesso, altre si appoggiano sulla comicità del linguaggio “colorito”, ma nel complesso la brillantezza dei dialoghi regge bene. Le interpretazioni sono state “genuine”, nel senso che l’impegno di tutte e tre le “amazzoni” è lodevole per sincerità e affiatamento ma sopperisce ad alcune imperfezioni che comunque incidono poco e vanno a braccetto con leggerezza della commedia: le pronunce della Clery e della Bouchet sono influenzate dalla loro terra d’origine, mentre la vulcanicità della Zanicchi è una qualità che la avvicina al pubblico e ne sottolinea la grande personalità, svelando comunque una carriera che non ha fatto della recitazione il suo fulcro principale. Discorso a parte invece per gli altri due ragazzi, Giovanni Di Lonardo e Nicola Paduano, che hanno recitato con grande intelligenza e teatralità i loro ruoli di comprimari, mostrando di saper tenere la scena e supportare la recitazione delle tre “ragazze” di una volta.

Bella e pratica la scenografia, che dona profondità e un tocco di romanticismo fittizio con i piedi del più famoso monumento parigino in una commedia che narra proprio di questo: alla base dei più appassionati baci sulla cima della Tour Eiffel c’è in maniera latente una tremenda necessità di sfuggire alla solitudine. Un applauso di incoraggiamento infine al direttore artistico del teatro Gennaro D’Avanzo, che pur dovendosi scusare con gradita umiltà, per alcuni piccoli disguidi di prenotazioni, ha saputo ricollocare l’Imperiale al centro della bacheca degli eventi culturali di Guidonia, collezionando altri due sold out  che testimonia tra l’altro una spiccata e piacevole voglia di teatro da parte dei cittadini.

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