«Poche idee e pure confuse. La sinistra romana è un’osteria dove ognuno dice tutto e il contrario di tutto. Dove Tizio smentisce Caio e dove si fa a gara a contraddirsi persino da soli. E’ il caso della genialata delle red zone, lanciate in pompa magna dalla premiata ditta Danese-Santoro e che hanno subito suscitato prese di distanza all’interno della stessa amministrazione, nonché addirittura da parte dei gruppi parlamentari del Pd. Sono mesi che cerchiamo di spiegargli che le red zone tout court producono solo degrado e insicurezza e che questo provvedimento, in assenza di una legge che regolamenti la prostituzione, fosse solo un inutile, se non dannoso, palliativo. Ci farebbe piacere se finalmente anche le alte sfere del Pd lo avessero capito. Siamo disponibili a confrontarci sul se e sul come normare il fenomeno, ma facciamolo seriamente. Adesso non hanno più scuse: il Pd amministra i municipi, amministra la Capitale e governa la nazione. Ma non spacciassero le loro liti interne come un successo, raccontandoci che finalmente grazie a loro se ne sta parlando. In tal caso, vi prego: toglietegli il vino».
E’ quando dichiara Cinzia Pellegrino, referente romana del Dipartimento di Fratelli d’italia-An dedicato alla tutela delle Vittime di violenza.
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