“I trionfi sbandierati dal presidente Zingaretti continuano ad evaporare come neve al sole. Oggi è il caso del finanziamento alle scuole paritarie, la Conferenza Stato Regioni ha sbloccato gli stanziamenti previsti nella legge di stabilità 2015 ma non per la Regione Lazio il cui deficit di bilancio ha reso praticamente indisponibili gli oltre 24 milioni di euro destinati dallo Stato alle scuole paritarie del territorio. Agli effetti, però, a tale mancato finanziamento si aggiunge anche la stangata TARI che l’Amministrazione Capitolina ha riservato alle scuole paritarie di Roma cancellando ogni forma di agevolazione, a differenza di tantissimi altri comuni, tra i quali Milano, penalizzando ulteriormente un settore che, oltre ad essere richiesto da numerose famiglie, offre un servizio fondamentale nell’offerta scolastica”, così in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio.
“La Legge n. 62/2014 ha introdotto la parità scolastica e prevede che lo Stato adotti un piano straordinario di finanziamento alle regioni e alle province autonome, con un incremento degli stanziamenti annui previsti in bilancio a favore delle scuole elementari parificate. Parte di questi finanziamenti sono stati autorizzati nella Legge di stabilità 2015, circa 220 milioni di euro da ripartire alle Regioni previo rispetto dei vincoli previsti dalla precedente Legge di stabilità per il 2014 , ossia il versamento totale di 560 milioni di euro in favore del bilancio dello Stato. Per far fronte a tale vincolo tutte le Regioni hanno deciso, in sede di Conferenza Stato Regioni, di utilizzare le risorse cosiddette non ricorrenti al fine di scongiurare il taglio dei trasferimenti alle scuole paritarie, tranne la Regione Lazio per la quale conseguentemente i 24.171.009 milioni di euro risultano indisponibili, decisione che di fatto ha privato le scuole paritarie laziali di tali importanti fondi”, prosegue Santori.
“Quanto alla TARI la Legge di Stabilità 2014, Legge 147/2013, ha concesso alle Amministrazioni locali un ampio potere di riduzione tariffaria. Il Comune di Milano ha conseguentemente deliberato, tra le altre, una riduzione pari ad 1,04 euro/mq. da applicarsi alla tariffa variabile per le scuole dell’infanzia, primarie, secondarie di I grado e II grado, paritarie o iscritte al registro delle scuole non paritarie e alle Istituzioni formative in possesso di accreditamento regionale. Mentre il sindaco di Roma Ignazio Marino ovviamente no, e così le scuole paritarie si trovano a dover pagare una tariffa maggiorata, anche fino al 300% con una grave discriminazione nei confronti dei bambini delle scuole paritarie che di fatto secondo il primo cittadino sporcano di più”, insiste Santori.
“Se consideriamo l’aumento dei costi dovuti alla Tari e la riduzione delle entrate conseguente ai mancati trasferimenti dallo Stato alla Regione Lazio il quadro è drammatico per un settore della scuola che, seppur non statale, ha un formale riconoscimento costituzionale e normativo, oltre che una valenza e un’utilità sociale oramai innegabile. Ma sappiamo bene, oramai, che Zingaretti e Marino hanno dichiarato guerra da tempo alla scuola, ai bambini e alle famiglie”, conclude Santori.
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