Un sabato pomeriggio come tanti a Tivoli, in Piazza Garibaldi. Tra i passanti qualcuno è in attesa, molti incuriositi, altri indifferenti al piccolo gruppo di persone che già dalle 17:00 si è concentrato al centro della piazza: sono le Sentinelle in Piedi. Ai passanti viene distribuito un volantino che riporta chiaramente i motivi dell’evento: “siamo in piazza per difendere la verità delle cose, la famiglia fondata sull’unione uomo –donna, la libertà di esprimere serenamente le nostre posizioni senza essere accusati di omofobia.”
La manifestazione inizia puntuale alle 5:45 tutti si dispongono in piedi, un libro e un lumino alla mano. C’è chi legge il “Signore degli Anelli”, chi ha portato la Bibbia o il Vangelo, chi “Sposati e sii sottomessa”(era un uomo).
Un discorso di circa un quarto d’ora pronunciato al megafono ribadisce e approfondisce, con un po’ di retorica, i motivi della manifestazione: l’opposizione all’equiparazione delle unioni omosessuali al matrimonio e all’adozione di minori da parte di coppie omosessuali, il dissenso rispetto alla fecondazione artificiale eterologa e alla sponsorizzazione dell’ “ideologia” gender nelle scuole definita “un indottrinamento che dietro la pretesa di combattere le discriminazioni mira a istillare concetti contro la famiglia, la fede religiosa, la differenza tra padre e madre”. Fulcro della protesta l’opposizione al disegno di legge Scalfarotto che, secondo l’interpretazione delle Sentinelle “prevede il carcere per opinioni ritenute omofobe come l’affermazione del diritto di un bambino ad avere una mamma e un papa o del fatto che il matrimonio è ammissibile solo tra uomo e donna.”
Il discorso si conclude spiegando le modalità della manifestazione: “ In silenzio le sentinelle leggono in piedi, per educarsi e non soccombere alla menzogna delle informazioni superficiali. Lo fanno per un’ora, per darci il tempo che la velocità di questo mondo vuole rubarci. Con le nostre facce la lettura di un libro e il nostro silenzio, perché solo la bugia ha bisogno di molte parole e di molti servi che la imparino e la diffondano mentre alla verità bastano pochi uomini che vivendola risveglino il desiderio di giustizia e di bene connaturato in ogni uomo.”
Terminata l’introduzione cala il silenzio: in piedi al centro della piazza non saranno più di ottanta i manifestanti, tra questi non tutti sono di Tivoli. Lo spettacolo, che ha qualcosa di coreografico e inquietante al tempo stesso con tutti quei lumini accesi nella luce di quello che ormai è il crepuscolo, attira non pochi spettatori. E se le sentinelle mantengono il silenzio della propria veglia tutto intorno si accende la discussione: “Per me ognuno può manifestare qualunque cosa, ma a volte personalmente, credo che si tratti solo di avere vedute troppo strette” dichiara un passante, mentre un ragazzo a pochi metri dallo schieramento di Sentinelle ci dice: “Il libro è aperto ma la mente è chiusa. Io sono omosessuale e vorrei essere me stesso per quello che sono, perché comunque io non invado la libertà di nessuno, vorrei che gli altri rispettassero ugualmente la mia” . Tra i tanti che assistono c’è anche chi non nasconde la propria simpatia: “Io non sono totalmente a favore, ma non si può neanche attaccare la manifestazione stessa perché la libertà di pensiero è sacra. Io non manifesto perché non sono d’accordo al 100%, ma ad esempio ho letto che nella legge sono previste le quote arcobaleno che a mio avviso sono una follia.” A riflettere sul ddl oggetto di contestazione c’è anche un altro ragazzo: “Credo sia giusto protestare contro il disegno di legge Scalfarotto, ma se si associa a questa espressione di un dissenso politico anche l’espressione di un dissenso riguardo l’allargamento dei diritti civili a una parte della società si cade a mio parere nell’omofobia”. Opinione comune è comunque il rispetto della legittima espressione delle opinioni manifestate, pure quando non condivise, come ci spiega un altro giovane: “Insultare le sentinelle perché manifestano è antidemocratico: solo perché hanno un opinione diversa dalla nostra non possono essere limitati o bloccati nel manifestarla.”
Alle 6:45 la veglia si conclude, si ringraziano i manifestanti e le forze dell’ordine per la presenza e la collaborazione. Nel frattempo si è chiusa anche la contromanifestazione, organizzata in piazza del Plebiscito da Alcyone, Associazione Umanista Atlantide, Tivoli liberatutti, IGD (i giovani democratici) , Associazione 8 marzo, Rete Rosa, AGEDO Romache si esprimeva invece a favore del riconoscimento del diritto di matrimonio e di adozione da parte di coppie omosessuali. La piazza torna alla normalità, ma chi ha partecipato all’evento come manifestante o come spettatore ha ancora molto da dire e da riflettere.
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