“Ci sono voluti quattro anni dall’ordinanza dell’allora sindaco Alemanno per certificare che il sito di Malagrotta è inquinato e sta continuando ad inquinare l’acqua e il terreno circostante. La sentenza del Consiglio di Stato è una vittoria di tutti i cittadini della Valle Galeria, delle associazioni e in particolare di Codici e dei comitati di quartiere. Ora senza indugio, mi auguro che l’Assessore Civita e il Presidente Zingaretti si attivino per imporre l’immediata bonifica e per fornire risposte concrete al territorio che chiede giustizia e diritto alla salute. E’ un obbligo morale ma anche formale, dal momento che lo scorso 30 dicembre 2014 è stato approvato all’unanimità dal Consiglio Regionale un mio ordine del giorno che chiedeva alla Regione Lazio di potenziare gli interventi per il monitoraggio e il miglioramento della qualità dell’ambiente mediante progetti specifici all’interno della Valle Galeria”, così in una nota il consigliere regionale Fabrizio Santori, membro della Commissione Ambiente.
“Questa sentenza sblocca finalmente diverse annose questioni che però ora vanno immediatamente affrontate. Dopo oltre un anno dalla chiusura, ad esempio, questa Giunta ancora non si è espressa sul progetto del “capping” della discarica. Per questo presenteremo un’interrogazione urgente perché, dopo che è stato certificato che risulta a carico della E.Giovi Srl l’onere della bonifica del sito, vorremmo bloccare sul nascere la scellerata idea di Zingaretti di stanziare 10 milioni di euro per la creazione del parco e la riforestazione di Malagrotta. Non un centesimo deve essere speso prima che l’ex-monopolista non sia in regola di fronte ai propri oneri e alle proprie responsabilità. Questo per giustizia di chi ha combattuto e continua a combattere contro uno scempio durato troppo anni e che ha coinvolto un intero quadrante della città, da Massimina a Ponte Galeria, passando per Muratella, Piana del Sole, Casal Lumbroso, Malagrotta”, conclude Santori.
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