Pet therapy, Antas sostiene il sogno di Luca: storia di solidarietà da una scuola della periferia romana

In Cronaca & Attualità, Spazio al Sociale da Redazione

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Da una scuola della periferia romana parte una piccola rivoluzione: grazie all’impegno di un insegnante di sostegno e alla solidarietà di Antas, Associazione nazionale terapie alternative e solidali, conosciuta in tutta Italia, Luca potrà seguire un percorso di pet therapy che migliorerà la sua qualità della vita ed avrà benefici concreti sulla sua personalità.
E’ una storia positiva quella che stiamo per raccontare: una storia che afferma il ruolo della scuola (in questo periodo messo spesso in discussione) e l’importanza dello spirito di solidarietà che anima le onlus come Antas. Chi è Luca? Un ragazzo di 23 anni con un ritardo mentale medio che frequenta l’Istituto tecnico industriale Giovanni XXIII di Roma. Per ragazzi come Luca la pet therapy è molto importante: essendo un percorso specializzato sulla relazione uomo-animale, amplifica le potenzialità di questo rapporto, arricchendolo di elementi nuovi quali la comunicazione non verbale, la forte carica motivazionale, l’elemento ludico. Nelle attività di pet therapy l’animale è un soggetto attivo che, con il suo carattere e la sua tipicità, riesce a stimolare la persona con cui ha una relazione aiutandola a superare determinati limiti o disturbi.
Purtroppo né la scuola né la famiglia di Luca avevano le risorse economiche per sostenere il percorso di pet therapy, ma il suo insegnante di sostegno ha voluto provarci lo stesso. Ed ha contattato Antas che ha mostrato subito disponibilità e comprensione, offrendosi di trovare le risorse per quello che, ormai, era diventato un sogno per Luca.
Qualche giorno fa la bella notizia: Antas ha trovato una parte dei fondi e si può partire con la pet therapy già a febbraio. “Questa è un grande passo, sia nella quotidianità di questi ragazzi, che nella prospettiva di una proposta di didattica nuova, più adatta ed efficace per i casi più difficili – sottolinea l’insegnante di sostegno di Luca – Mi piacerebbe aprire una collaborazione con Antas affinché quello che stiamo per iniziare possa diventare una sorta di progetto pilota per altri ragazzi che sono nella sua stessa condizione. Ho già parlato con la coordinatrice dell’istituto e loro sono aperti a questa prospettiva”.
Tutte le attività di Antas sono autofinanziate: l’Associazione fa corsi di formazione ed eventi per aiutare le famiglie che in momenti di crisi non riuscirebbero mai a portare a termine questo tipo di terapie per i loro figli. Un’ora di pet therapy prevede la presenza almeno di due o tre professionisti che collaborano: il medico o lo psicologo che seguono il ragazzo e l’operatore di pet therapy che si prende cura dell’animale. In base alla patologia che si segue, sono coinvolte anche altre figure professionali, ad esempio logopedisti,terapisti occupazionali. Non è semplicemente un’attività ludica, ma un progetto terapeutico strutturato sui bisogni della persona.
“Facciamo una serie di incontri con i genitori perché spesso è necessario prevedere una figura anche per loro – racconta Daria, fondatrice di Antas – Quello che facciamo è una sorta di presa in carico di tutta la famiglia che è coinvolta ed è parte del disagio. I nostri percorsi sono complessi ed articolati ma soprattutto strutturati per raggiungere l’obiettivo terapeutico ed è per questo che i risultati si vedono. Intorno a Luca ruoteranno 6-7 figure professionali che hanno la volontà ed il desiderio di seguirlo per un anno intero, stimolando le sue capacità. Ecco come l’incontro con l’altro diventa un momento unico,e la relazione che si instaura si trasforma in un’occasione efficace per la salute ed il benessere dell’utente”. “E’ importante far capire che dietro questi ragazzi speciali deve esserci un contorno che funziona bene: dalla famiglia alla scuola, alle associazioni di volontariato. Solo grazie a questa stretta collaborazione si possono vedere i risultati,e anche se solo un anello di questa catena umana non funziona si rischia di fallire”.
Casi come questo, sottoposti all’attenzione dell’Associazione Antas,ce ne sono altri e tutti meritano di ricevere il giusto sostegno che spesso arriva dal contributo di tutti noi, da una società come quella italiana accogliente e generosa basata su grandi valori come quelli del volontariato.

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