Davanti ad una folla chiassosa e determinata, composta da circa 500 cittadini provenienti da Guidonia, Tivoli, Fonte Nuova, Mentana, Sant’Angelo Romano, Riano e Palombara Sabina, si è tenuta, il 18 febbraio mattina, una manifestazione popolare tesa a rivendicare obiettivi ormai
“storici” nel panorama ambientale locale: BASTA IMPIANTI PER RIFIUTI ALL’INVIOLATA! APERTURA DEL PARCO REGIONALE DELL’INVIOLATA! I documenti allegati sono stati letti e citati al sindaco di Guidonia Montecelio, Eligio Rubeis, all’assessore all’Ambiente, Andrea Di Palma, ed al consigliere Michele Venturiello dai rappresentanti delle associazioni e dei comitati locali, che hanno chiesto all’Amministrazione comunale di intervenire d’urgenza sul sito dell’Inviolata di Guidonia per avviare la bonifica, respingere definitivamente anche il tentativo di autorizzare una nuova discarica, chiudere l’attività in corso per la costruzione di un impianto TMB giudicato illegittimo (non solo dai comitati ma dalla stessa Amministrazione locale per l’assenza dell’autorizzazione paesaggistica), aprire alla fruizione pubblica il Parco regionale dell’Inviolata.A corredo di questa istanza sono state portate le circa 1500 firme raccolte nel corso di una settimana dai presìdi popolari di Santa Lucia di Fonte Nuova e di Guidonia (piazza Baracca). Le sentenze allegate all’istanza chiariscono – qualora ce ne fosse ancora bisogno – sull’impossibilità di continuare i lavori del TMB ed aprire nuove discariche, in base al semplice principio di precauzione ed al divieto di qualsivoglia movimento di terra, laddove esista un Piano di caratterizzazione/bonifica in corso. Tale “copertura legale” può legittimare un’Ordinanza sindacale di sospensione/chiusura dei lavori del TMB. I comitati e le associazioni non abbassano la guardia e rilanciano le azioni di lotta: già programmata una manifestazione a Colleverde per il 1° marzo alle ore 15, mentre continua il pressing legale con i ricorsi e gli esposti che si accumulano sui tavoli delle Procure, del TAR, degli Enti preposti.
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