Ma lui, le sue Giunte, le sue maggioranze chi li ha mai visti? Nonostante si sia perso il conto dei rimpasti di Giunta e di quanti assessori abbiano ricevuto lo stipendio per non fare nulla, in questi tre anni non abbiamo visto un provvedimento efficace, un risultato concreto, solo comunicati stampa, proclami e qualche cerimonia. Lo stato della città tiburtina è sotto gli occhi di tutti, degrado e crisi economica, sporcizia ovunque, strade buie, le serrande degli esercizi commerciali e di ristoro che continuano a chiudersi definitivamente e le buche sulle strade che fanno strage di gomme e ammortizzatori. Aziende comunali come ASA e Tivoli Forma-Rosmini al limite del collasso, gli stessi stipendi dei dipendenti comunali, ormai demotivati, in bilico.
La raccolta dei rifiuti, mentre tutta la Provincia va verso il sistema Porta a porta, resta ancorata al conferimento in discarica ormai non in regola con le direttive nazionali ed europee. Anche questo costa e costerà salato alle tasche dei tiburtini.
Il turismo, risorsa di ogni città che ospita siti Unesco, è sceso a livelli minimi mentre a Roma i visitatori aumentano. Se sono vere le voci di una dichiarazione di dissesto finanziario del Comune il disastro sarebbe completo ed i tiburtini, già vessati dal governo Monti, dovrebbero sopportare anche l’aumento di tutte le imposte locali.
Tivoli necessita di una nuova amministrazione che veda un rinnovamento di quella classe politica che negli ultimi anni ha malgestito la cosa pubblica facendo perdere dignità alla città ed ai suoi abitanti. Sandro Gallotti ha venti giorni a disposizione per confermare le dimissioni, li usi insieme a tutti i componenti delle sue maggioranze variabili, per chiedere scusa a Tivoli, a chi lo ha votato e a chi non lo ha fatto ma non poteva immaginare che, quelli che attraversarono la città trionfanti in corteo il giorno dei risultati, avrebbero provocato un tale disastro. La nostra speranza è quella di non rivederli candidati alle prossime elezioni e che, se lo fossero, i tiburtini non li votino di nuovo!
Occorrerà che ci si rimbocchi le maniche, noi siamo pronti, insieme ai tanti tiburtini che credono nella politica fatta da persone per bene, corrette e che amano Tivoli.
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