Grillo sopra la media nazionale, gli altri tutti al di sotto delle proiezioni totali. Dati decisamente interessanti quelli che escono dalle urne di Guidonia: i risultati della Camera e del Senato danno una connotazione inaspettata all’elettorato locale, che – i dati sono del Ministero dell’Interno – fa schizzare il Movimento a 5 Stelle al di sopra del 30 %. Più precisamente: 33,34% alla Camera (15936 voti) e 31,20 % al Senato (13309 voti). Ovviamente sono dati che vanno contestualizzati a livello nazionale, ma proprio in base a questo vanno evidenziati: a Guidonia Grillo va molto sopra la percentuale parziale del Paese, e impone, necessariamente, una riflessione agli altri partiti. Tra il PD e il PDL “ballano” una manciata di voti alla Camera (11011 contro 10949 voti, 23,49 % contro 23,14 %) e qualcosa di più al Senato (10941 per il PD, 10082 per il PDL, 25,65 % contro 23,64 %). Male la Lista Monti, che sfiora il 6 % al Senato e supera di poco il 5 % alla Camera. Alla Camera seguono Sel con il 2,80 %, La Destra con il 2,46 %, Fratelli d’Italia con il 2,17 % e Rivoluzione Civile con il 2,08 %. Per il Senato si scambiano il posto La Destra e Sel (2,86 % contro il 2,41) e restano invariate le altre posizioni. Tempo di riflessioni per i partiti, che dovranno cominciare necessariamente da domani. Di certo le Regionali diranno altro, con evidenti e scontate ripercussioni a livello di politica locale. Pochi si aspettavano un botto del genere da parte del M5S, soprattutto con distanze così ampie dagli altri partiti: certo è che quello alle politiche è un voto prettamente di opinione. Un nuovo banco di prova per il partito di Grillo saranno le regionali, dove oltre all’opinione, esiste anche la “persona” da votare: e probabilmente qualcosa – le percentuali alle 22 (poco più della metà i voti scrutinati) dicono che a Guidonia Barillari sia al 23,84 %, sopra la media nazionale del partito – cambierà. Lo scontro è stato praticamente vinto da Zingaretti (38,55 a Guidonia, con un 30,386 % per il PD mentre scriviamo) contro Storace (al 28,81 con il 23,251% per il PDL), ma da domani probabilmente sarà già tempo di programmi per la campagna elettorale per le amministrative, preceduta da una riflessione politica, che potrebbe toccare anche le candidature “locali” proposte dai Partiti per il Parlamento in questa tornata elettorale.
Nomi, lo dicono i numeri, con poco appeal per gli elettori. Nomi che non sono stati il “traino” auspicato per il Partito, anche e soprattutto per contrapporsi, lo dicevamo sopra, a quello che è un voto di opinione (al Parlamento) e non riferito “al nome”. Il nome, a livello locale, dovrebbe portare voti per il partito, anche se non è possibile – per “l’illuminata” legge elettorale – indicare una preferenza per il Parlamento. Un appeal che non è bastato a fronteggiare la caduta – in percentuale – di PD e, soprattutto, del PDL. A Roma il partito di Berlusconi non ha neanche superato il 20 % (19 % al Senato, 18,72 alla Camera). Liste evidentemente non adeguate alla visione di un partito che andava rinnovato, almeno nel Lazio e a Roma. Una magra, magrissima consolazione per i notabili della Città dell’Aria, per una forza politica che necessita una scossa, viste anche le dinamiche attuali in consiglio comunale. Per un quadro più completo si attendono i risultati delle Regionali, e, vista la situazione, complicata e affascinante a livello sociopolitico, l’impressione è che la corsa alle prossime amministrative è già ai nastri di partenza. Chi si troverà eletto il consigliere regionale di riferimento potrebbe sconvolgere equilibri – fragili – e schieramenti. Un discorso che vale molto per la maggioranza di centrodestra, la quale, oggi, si gioca una bella fetta di futuro. E di credibilità.
Tivoli, il PDL terzo con distacco. A Tivoli M5S e PD distanziano il PDL, che paga evidentemente la crisi a livello comunale, toccando appena il 21 %. Il 29,80 % per il M5S è contrastato dal 28 % del PD, che vince come coalizione. Al Senato il PD arriva invece al 30 %, contro il 28 % del movimento di Grillo. Un altro 22 % per il PDL. Evidentemente gli elettori non hanno perdonato a Gallotti la “scarsa vena” della sua amministrazione. Da segnalare l’elezione di Andrea Ferro, del PD, alla Camera dei Deputati.
Monterotondo, Anche a Monterotondo le percentuali premiano il M5S, che alla Camera tocca il 33,21 % e al Senato arriva al 30,02 %. 29,68 % al Senato e 27,14 alla Camera per il PD, crollo invece per il PDL, che scende sotto il 20 %: 18,20 alla Camera e 18,26 al Senato. Numeri che parlano da soli.
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