Un super esperto andrà a scartabellare autorizzazioni e piani, controllando palmo a palmo il rispetto dei vincoli e i reali volumi scavati dalle imprese. E' il <progetto per l'esercizio del controllo ambientale delle attività estrattive>, dicitura tecnica dell'operazione di trasparenza che coinvolgerà le cave su iniziativa dell'assessorato alle Attività produttive guidato da Domenico Zulli. E' il dirigente dell'area III a firmare la determina che prevede l’impegno di spesa di 83mila euro più Iva per il ricorso a un professionista esterno in grado di verificare lo stato di fatto dei piani estrattivi nel Comune di Guidonia Montecelio. Corretta gestione del territorio, adeguato recupero delle aree nel post coltivazione, equo contributo per il recupero ambientale spettante al Comune: ecco le finalità del progetto che apre una nuova fase nel rapporto tra la città e l'importante comparto economico. L'esigenza – avanzata dall'assessorato e dall'intera amministrazione – è quella di vigilare sull'osservanza delle norme indicate dalla legge regionale 17 del 2004, e di conseguenza sul rispetto delle prescrizioni contenute nell'autorizzazione e degli obblighi previsti. Un potere, quello di vigilanza, che spetta proprio al comune. La tipologia di rilievi da effettuare e la valutazione tecnica di compatibilità tra i piani di coltivazione e i progetti presentati richiedono però l'intervento di un esperto. Per l'assessorato, infatti, all'interno dei propri uffici non ci sono professionalità idonee a svolgere un compito del genere, cioè ingegneri minerari e topografi che utilizzino strumentazioni radar/Gps. E' così che nasce l'esigenza di affidarsi a un consulente, attraverso procedura negoziata, impegnando in totale, tra Iva e contributo previdenziale, una somma di 103mila 584 euro.
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