Montecelio partecipa a “M’illumino di meno”: il San Michele si spegne per una sera

In Ambiente & Territorio, Cronaca & Attualità, In Evidenza da Riccardo Sgroi Commenti

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In collaborazione con la trasmissione Caterpillar di Radio Rai 2 che da anni organizza una giornata evento simpaticamente chiamata “M’illumino di meno” il gruppo Scout Montecelio 1 ha partecipato all’iniziativa richiedendo e ottenendo che venisse simbolicamente spenta la struttura conventuale di San Michele; obiettivo della campagna che nelle precedenti edizioni ha visto spegnere le luce dei più importanti monumenti di Italia, tra i quali il Colosseo, è quello di sensibilizzare la popolazione ad un utilizzo più consapevole e oculato dell’energia elettrica, fornendo anche molte informazioni su tutte quelle forme di alternative e rinnovabili di energia. L’opportunità di offrire un momento importante ed educativo non è sfuggita al gruppo locale degli scout che ha deciso di collaborare e coinvolgere i propri ragazzi e anche chiunque avesse voluto partecipare all’evento. Eccezionalmente per quest’anno, in concomitanza con i “festeggiamenti dei 150 anni dell’unità d’Italia”, il tema delle luci alternative era il tricolore e moltissimi comuni in tutta Italia hanno risposto presente con iniziative di ogni genere. Così mentre la trasmissione Caterpillar in diretta radiofonica dal Castello di Rivoli (To) proponeva l’incontro di oltre 150 sindaci italiani pronti ad impegnarsi nel nome del risparmio energetico, a Montecelio, dopo lo spegnimento dell’illuminazione esterna del San Michele, è stato acceso un pannello tricolore con delle lampadine colorate che componevano il numero 150, il tutto alimentato con un’ingegnosa ciclette realizzata dal capo Agesci Cataldo Pasquale Gaetano. Inoltre affinché  i ragazzi vivessero al meglio la dimensione nazionale dell’evento, grazie all’importante collaborazione con Radio Scout e l’Associazione Radioamatori Italiani, è stato realizzato un collegamento radiofonico, prima con la trasmissione di Radio Rai 2 e dopo con altri radioamatori, alcuni dei quali considerando i giovani ragazzi presenti come il prosperoso futuro di un’Italia sensibile a tematiche sociali hanno anche vissuto emotivamente i collegamenti con i lupetti del branco di Montecelio. Sicuramente  va lodato il coinvolgimento con cui questi ragazzi sono stasi resi partecipi all’evento e  l’idea di affrontare tematiche sociali di una certa rilevanza. Va da sé che offrire spunti di riflessione interessanti non può essere un’esperienza isolata e anche le altre istituzioni, famiglia compresa, dovrebbero dare la continuità necessaria per poter sviluppare il discorso in maniera adeguata; ma l’aver preso coscienza di un problema energetico e condividerlo a livello nazionale resta comunque un’esperienza tanto  significativa quanto educativa.

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