'Nessun compromesso vale l'identità di un popolo'. E' lo striscione che campeggia in piazza Montecitorio, di fronte alla Camera, per il sit in di CasaPound Italia e Unitalia, movimento per l'Alto Adige, che protestano contro il ministro per i Beni culturali, Sandro Bondi, colpevole a loro giudizio di aver ''dato il suo consenso alla rimozione dei monumenti che a Bolzano celebrano la vittoria e il sacrificio dell'Italia nel primo conflitto mondiale'', in cambio ''di due voti del Sudtiroler Volkspartei e salvare la sua poltrona di ministro'' nel voto in Aula sulla sfiducia. ''E' una vergogna – rimarca Gianluca Iannone, leader di Casapound – smantellare l'arte e storia. Dimensioni e forze che non si possono barattare con un voto. A questo sit in – annuncia – ne seguiranno altri, sotto la sede del ministero dei Beni culturali, mentre il 5 marzo a Bolzano ci sara' una manifestazione nazionale di CasaPound per rimarcare che nessun compromesso vale l'identita' di un popolo''
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