Gli operatori dei LeA sotto Palazzo Valentini: precari dopo 10 anni, da settembre 2010 disoccupati. La solidarietà del Circolo Legambiente di Tivoli

In Ambiente & Territorio, Cronaca & Attualità, Primo Piano, Terza pagina da Yari Riccardi Commenti

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Tempo fa ne abbiamo parlato su questo sito, ma le cose non sono cambiate. Vi ricordate degli operatori dei LeA – Laboratori di Educazione Ambientale della Provincia di Roma – ? Sono i protagonisti di un calvario lavorativo che parte nel 2000 con lo svolgimento di attività in nome e per conto della Provincia di Roma su tutto il territorio provinciale. Fin qui nulla da obiettare, se non sulle ormai famigerate forme contrattuali che ogni buon precario ormai riceve: ritenuta d’acconto, contratti di collaborazione, contratti a progetto, partita Iva. A un certo punto arriva anche un contratto triennale, con Capitale Lavoro S.p.A. (società in house della Provincia di Roma) scaduto a settembre 2010. Parliamo di 21 persone. Che succede? Succede che da settembre queste persone sono disoccupate “grazie alle politiche di lotta contro il precariato mirabilmente attuate dalla Giunta Zingaretti. Verrebbe da chiedersi: lotta contro il precariato o … lotta contro il precario?”. Una domanda legittima, che purtroppo vale per molti ambiti, e non solo per il settore di cui stiamo parlando. Fanno notare tra l’altro come nel discorso di insediamento il presidente della Provincia affermava che la sua giunta avrebbe lavorato per la tutela dell’ambiente e per la sostenibilità ambientale, come nuovo paradigma per lo sviluppo”, mentre, in seguito, si è deciso “di mandare a casa – spiegano gli ex (parola triste, ma questo è) operatori dei laboratori – i lavoratori precari dei LEA, impegnati da oltre dieci anni proprio sulle tematiche della sostenibilità”.

Dopo tanti schiaffi – http://http://www.romaest.org/news/09/2010/ventuno-ragazzi-senza-contratto-disoccupati-dopo-anni-di-lavoro-la-storia-degli-operatori-dei-laboratori-di-educazione-ambientale-della-provincia-di-roma-2/ – oggi queste 21 persone hanno fatto sentire la loro voce. Nella mattina del 1 febbraio hanno manifestato sotto Palazzo Valentini, “contro l’ipocrisia di questa giunta su precariato e sostenibilità ed a favore di una reale e concreta stabilità lavorativa che si accompagni ad una politica ambientale seria per il territorio provinciale”. Valori talmente giusti e condivisibili, che non si può non essere d’accordo. Purtroppo parliamo di utopie. Una protesta che ha avuto il sostegno anche di Legambiente. Il circolo di Tivoli esprime solidarietà ai lavoratori, e considera grave la scelta dell’amministrazione provinciale “perché priva – spiega il presidente Gianni Innocenti – l'educazione ambientale di un supporto che si era dimostrato efficace e produttivo nei confronti degli istituti scolastici del territorio tiburtino e della Valle dell'Aniene”. Eppure si dice che parlare di ambiente va ancora di moda. A noi proprio non sembra, almeno tra gli enti locali. E l'immagine dell'articolo assume quasi una dimensione romantica, dei bei tempi che furono…

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