Pena confermata a quattro anni e mezzo di reclusione, nel processo d’appello, per Carlo B., il 62enne l’11 agosto del 2009 uccise la convivente Mara Goffredo picchiandola ad Allumiere, nei pressi di Civitavecchia. L’uomo si è però visto concedere gli arresti domiciliari, dopo un anno e mezzo di carcere, presso una casa di cura neuropsichiatrica di Genzano. La decisione è stata adottata dalla I Corte d’Assise d’Appello, presieduta da Mario Lucio D’Andria, che ha confermato così il precedente giudizio, emesso il 28 aprile scorso, per l’accusa di omicidio preterintenzionale. Inizialmente l’uomo era stato arrestato per omicidio volontario. Il pg Pietro Catalani aveva chiesto la derubricazione del reato in lesioni e l’invio degli atti alla procura di Civitavecchia perché procedesse contro l’uomo per maltrattamenti nei confronti della convivente. Secondo la ricostruzione degli inquirenti il delitto sarebbe culminato al termine di un rapporto difficile della coppia (entrambi erano da tempo in cura al Centro d'igiene mentale di Civitavecchia) nella violenta lite durante la quale la donna è caduta lungo delle scale vicino la comune abitazione. Una caduta determinata dal tentativo della Goffredo di sottrarsi alle percosse dell'uomo e che ha portato la donna a morire alcune ore dopo in ospedale.
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