“La richiesta di aiuto del Presidente Zingaretti al Prefetto Pecoraro sul tema del sovraffollamento dei pronto soccorso della Capitale è una chiara ammissione di fallimento delle politiche attuate da questa amministrazione, incapace di gestire le criticità e di attuare quel rilancio regionale che tutti auspicano. Tutt’oggi i numeri dei pazienti in attesa nei pronto soccorso sono sconcertanti: 98 al Sandro Pertini, 68 al Santa Maria Coretti di Latina, 63 al Grassi di Ostia, 89 al San Camillo Forlanini, 85 al San Filippo Neri, 103 a Tor Vergata, 130 al Policlinico Umberto I. Ora il Presidente Zingaretti piange lacrime di coccodrillo, ma le nostre denunce sulla situazione e i provvedimenti da adottare per sbloccarla risalgono ad un anno fa e sono poi continuate senza l’intervento di nessuno. Intervenga con urgenza il ministro della Salute Beatrice Lorenzin” lo dichiara Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio e membro della Commissione Salute della Regione Lazio.
“L’autodeterminato piano di riorganizzazione ospedaliera, il flop delle case della salute, l’annientamento dei laboratori privati accreditati rappresentano l’ennesima battuta d’arresto della sanità laziale, un tracollo che si spinge oltre con la vergognosa nominopoli che nessuno ha il coraggio di denunciare, lo scandalo dei pronto soccorso saturi e senza letti, lo sperpero di risorse pubbliche nella gestione sanitaria e dei rifiuti, i consulenti esterni e la vergogna delle nomine delle Asl e degli ospedali. Sprechi e mancanza di trasparenza finanziati con l’aumento indiscriminato delle tasse in particolare in merito al record nazionale dell’addizionale regionale Irpef finiscono per spengere il piffero della propaganda e dell’immaginazione. I consensi all’amministrazione regionale calano, i cittadini laziali non si fanno abbindolare dal veltronismo di Zingaretti” conclude Santori.
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