All’insegna della tradizione domenica 18 gennaio a Montecelio è stata celebrata la messa di Sant’Antonio con la caratteristica benedizione degli animali. Probabilmente tra le tradizioni c’è anche quella dell’incertezza climatica che spesso negli anni ha fatto spostare il regolare svolgimento della funzione dall’ormai ristrutturata chiesa di Sant’Antonio Abate, sita alla fine di via del passeggio, alla centralissima piazza di San Giovanni Evangelista; così nonostante le minacciose nubi di un cielo grigio, per il secondo anno consecutivo, la piazza di Montecelio si è trasformata in un’isola piena di animali domestici di ogni razza e specie per la gioia soprattutto dei bambini. E mentre nella chiesa si riunivano i fedeli per la celebrazione liturgica ed eucaristica, nella piazza oltre i fedelissimi cani e gatti, sopraggiungevano gli eleganti cavalli con in groppa i membri dell’ACLI, che storicamente sono tra i più attivi nella realizzazione della manifestazione. Ma va detto che anche questa festa è il frutto della generosa collaborazione di molte associazioni presenti e molto attive nel preservare le tradizioni di paese; infatti è merito della proloco e del comitato dei festeggiamenti se quest’anno erano presenti anche le folkloristiche “Vunnelle” solitamente protagoniste indiscusse della processione di fine estate di San Michele; l’inconfondibile suono della banda ha richiamato l’attenzione dei passanti dando un tono di festa a questa domenica e immancabilmente hanno partecipato anche gli Scout che oltre ad animare coi canti la Santa Messa, si sono occupati di trasportare a spalla la statua del Santo durante la processione. Processione che sempre in virtù della possibilità di precipitazione ha subito una sostanziale variazione di tragitto limitandosi a passare nella contigua Piazza Buozzi e riaffacciandosi quasi immediatamente in piazza San Giovanni. Come da rito dopo i generosi ringraziamenti dello storico parroco Don Antonio Rencricca, monticellese d’adozione ma originario di Guadagnolo, la cerimonia sacra si è conclusa con la benedizione degli animali che attendevano un po’ rumorosamente, ma sempre con grande ordine all’esterno della chiesa: alla fine quelle di acqua benedetta sono state le uniche gocce cadute sulla testa degli amici a quattro zampe e dei loro padroni che, vista l’ora, hanno poi abbandonato la piazza per il pranzo della domenica, anche questo ovviamente, all’insegna della tradizione… e del gusto.
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