Volare. Un sopravvissuto che cerca di volare. Sgomento prima, felicità poi, quando quest uomo si rende conto di essere l’unico superstite di un incidente aereo. L’incontro con un personaggio “stralunato” rende difficile all’uomo che si è salvato la capacità di orientamento nel tempo e nello spazio. Il sopravvissuto ha appena incontrato un angelo, non sappiamo neanche bene di quale luogo. Non è un sopravvissuto, colui che cerca di volare. E’ morto. Ma l’angelo gli spiega che la situazione non è poi così drammatica, perché comunque si continuerà a vivere nell’anima. Singolare discorso sul tempo tra i due. Altro motivo di disperazione del tizio quando si comincia a discutere sulla immortalità dell’anima e sulla paura che anch’essa possa morire con il corpo. Intervento straordinario quando i due per un momento, un solo momento, per volontà dell’angelo ritornano in vita e girano tra gli spettatori.
E’ una storia bellissima, quella che Dario D’Ambrosi e Lorenzo Alessandri porteranno in scena venerdì 23 e sabato 24 gennaio nel Teatro Imperiale di Guidonia. Uno spettacolo presentato sui palchi di New York, Los Angeles, Cleveland e San Francisco, oltre a numerosi e importanti teatri italiani e che vale la pena vedere proprio per le tematiche affrontate, per la poesia con la quale sono messe in scena e rappresentate. Uno spettacolo che tocca le corde del cuore e delle emozioni, e che lo stesso Direttore Artistico del Teatro Imperiale Fausto Costantini ha definito “da non perdere”. D’Ambrosi è il Direttore Artistico dell’Associazione Teatro Patologico. Parliamo uno dei maggiori artisti d’avanguardia italiani. Autore, regista e attore, porta avanti da oltre trent’anni la sua personale ricerca sulla follia sviluppando trasposizioni teatrali tra le più interessanti della scena italiana e internazionale.
Gli spettacoli del Teatro Patologico indagano sugli stati di malattia mentale intuendone la parte vitale, artistica e creativa con l’intento di rendere “dignità al matto”. Dario D’Ambrosi è inoltre uno tra i pochi registi italiani di teatro presenti sulla scena internazionale. Una poetica che esplora la disabilità fisica, la malattia e la follia: in queste il Teatro Patologico riesce a scoprire l’essenza, terribile e sacra allo stesso tempo, della natura umana. C’è una linea fisiologica sottile tra malattia e salute mentale, noi stessi siamo affidati a regole fragili, e la nostra mente risponde a impulsi assolutamente sovvertibili. Si fratturano le nostre percezioni in questo modo, si squarcia la nostra coscienza. Questo provoca vertigine, e stupore: questo è uno spazio conoscitivo assoluto e privilegiato, e qui si colloca e vive l’arte di Dario D’Ambrosi e del Teatro Patologico.
Teatro Imperiale
Venerdì 23 Gennaio – ore 21
Sabato 24 Gennaio – ore 17 e ore 21
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